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2025-11-19 19:31

Clima 2040: Consiglio e Parlamento UE pronti al negoziato

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 5 novembre, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la propria posizione sulla revisione della legge europea sul clima, proponendo un obiettivo vincolante di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra al 2040 rispetto ai livelli del 1990. La proposta conferma la neutralità climatica entro il 2050 e introduce maggiori margini di flessibilità, accogliendo diverse richieste degli Stati membri, Italia compresa, per garantire una transizione considerata equa e compatibile con la competitività industriale.

Nel testo approvato, gli Stati membri mantengono la possibilità di utilizzare fino al 5% di crediti di carbonio internazionali di alta qualità, riducendo così l’impegno interno all’85%. Viene inoltre riconosciuto un ruolo agli assorbimenti permanenti di CO₂, in vista di un futuro ampliamento dell’EU ETS a progetti di cattura e stoccaggio del carbonio. Tra le misure più discusse figura il rinvio di un anno dell’introduzione dell’Ets2 per trasporti ed edifici, che slitta dal 2027 al 2028 per attenuare possibili ricadute sui costi energetici. Parallelamente, i ministri hanno approvato i nuovi contributi dell’UE all’Accordo di Parigi, con una riduzione stimata tra il 66,25% e il 72,5% al 2035.

Il 13 novembre anche il Parlamento europeo ha adottato la propria posizione sulla proposta della Commissione, confermando l’obiettivo vincolante del –90% al 2040 e approvando il testo in prima lettura con 379 voti favorevoli, 248 contrari e 10 astensioni. Gli eurodeputati sostengono le nuove flessibilità previste, ma chiedono maggiori garanzie. A partire dal 2036, fino a cinque punti percentuali di riduzione potranno provenire da crediti di carbonio internazionali, ma solo se accompagnati da solide salvaguardie. Il Parlamento chiede inoltre che le rimozioni permanenti di CO₂ possano essere utilizzate per compensare le emissioni più difficili da abbattere nel sistema EU ETS, insieme a una maggiore flessibilità tra settori per contenere i costi.

Anche l’Eurocamera sostiene lo slittamento dell’Ets2 al 2028. Propone inoltre che la Commissione presenti una valutazione dei progressi ogni due anni, considerando i dati scientifici più aggiornati, l’evoluzione tecnologica, la competitività internazionale, lo stato degli assorbimenti necessari, oltre ai prezzi dell’energia e ai loro effetti su famiglie e imprese. Sulla base di questa revisione, Bruxelles potrà proporre modifiche alla legge, incluso un eventuale aggiornamento dell’obiettivo 2040 o nuove misure a sostegno della competitività e della coesione sociale dell’Unione.

Con le due istituzioni ora allineate, inizierà il trilogo con la Commissione per definire la versione finale della legge.