STAND UP FOR NUCLEAR 2025
Si è svolta in settembre e ottobre Stand Up for Nuclear, una manifestazione promossa in oltre 30 nazioni nel mondo da una rete di associazioni e organizzazioni no-profit indipendenti per promuovere presso l’opinione pubblica i benefici delle tecnologie nucleari civili. L’autore, presidente del Comitato Nucleare e Ragione e promotore dell’iniziativa, ci propone la cronaca dei principali eventi in cui si è articolata attraverso le testimonianze dei volontari.
In Copertina: L’incontro Stand Up for nuclear a Cagliari
Stand Up for Nuclear, edizione 2025: 16 date, 38 città, 3 conferenze stampa, una giornata “in campus” al Politecnico di Torino e la partecipazione a due manifestazioni scientifiche nazionali – Sharper Night (a Pavia e Vigevano) e il Festival della Scienza dell’Alto Vicentino (a Schio). Una lunga ed entusiasmante cavalcata che, per quasi due mesi, ha attraversato tutta l’Italia!
Un’edizione mai così ampia e partecipata, che conferma il tratto distintivo della versione italiana: non una grande manifestazione nazionale, né un raduno fine a sé stesso, ma una fitta rete di iniziative locali, a stretto contatto con i cittadini, con lo scopo di informare, coinvolgere e stimolare al confronto.
La conferenza stampa in Senato
Centinaia di attiviste e attivisti sono così scesi in piazza per la settima volta dal 2019, dedicando il proprio tempo e mettendo a disposizione competenze e passione per creare occasioni di divulgazione sul tema dell’energia nucleare e della sostenibilità.
Un’altra novità di questa edizione è l’ampliamento della platea di soggetti promotori. Accanto al Comitato Nucleare e Ragione – da sempre protagonista dell’iniziativa in Italia e cuore pulsante dell’attivismo pro-nucleare fondato sulle evidenze scientifiche e sull’approccio razionale – si sono affiancati Amici della Terra, Riforma e Progresso, Liberi Oltre le Illusioni, Women in Nuclear – Italy, i Giovani Blu e, nelle edizioni di Torino e Firenze, le associazioni universitarie PoliEnergy e Universitari Liberi. Una collaborazione che ha reso la manifestazione ancora più variegata e multisfaccettata, dimostrando nei fatti quanto il movimento dal basso a favore dell’energia nucleare sia oggi in Italia sempre più forte e radicato, capace di superare quegli stereotipi e pregiudizi che ancora vorrebbero relegare questa tecnologia – e chi la sostiene – ai margini del dibattito pubblico.
Il punto informativo a Pisa
Quest’anno Stand Up for Nuclear ha raggiunto diverse nuove località, portando il suo messaggio in territori dove le tecnologie nucleari sono spesso viste con diffidenza.
Abbiamo voluto dare voce a chi, sul campo, ha reso possibili questi incontri: ecco alcune testimonianze dei promotori locali, che raccontano entusiasmo, sfide e motivazioni alla base della loro partecipazione.
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Simone Arrigoni - Vicenza, Vigevano, Trieste, Pordenone, Cagliari, Gorizia, Udine
“Rispetto ai primi anni, quando il pubblico mostrava scarso interesse per il tema, oggi chi si avvicina ai nostri banchetti è spesso aperto verso le tecnologie nucleari e si stupisce piacevolmente nel constatare che ci siano persone che manifestano “a favore” di qualcosa.
Il nostro scopo è da sempre cercare di informare tutti: anche chi è favorevole spesso lo è acriticamente, senza reale consapevolezza delle caratteristiche di questa tecnologia, della differenza tra fissione e fusione, dei diversi impieghi della radioattività, e dei reali rischi e benefici delle applicazioni tecnologiche nucleari.
Ai nostri banchetti offriamo un percorso arricchito da infografiche, giochi e modellini in scala. Affrontiamo il tema con leggerezza, ma al tempo stesso con il rigore dei dati e delle evidenze scientifiche, incoraggiando le persone a ragionare e porsi in atteggiamento critico e comparativo con le altre tecnologie.
Questo approccio pacato, positivo e dialogante ha avvicinato alla manifestazione molti volontari, anche non direttamente affiliati alle associazioni promotrici, ed è apprezzato dal pubblico. Solo una piccola minoranza è totalmente chiusa e contraria, e rifiuta persino di prendere il nostro volantino.
Lo Stand Up for Nuclear è una attività piacevole e gioiosa: lo vivo come un’occasione per comunicare la bellezza del nucleare, con l’energia che solo l’idea del progresso umano può dare.
Giulia Crivello - Firenze
“Con i passanti di Firenze abbiamo trovato un’attenzione viva e curiosa per un tema che sta tornando finalmente al centro del dibattito. Molte delle persone che si intrattenevano erano apertamente favorevoli al nucleare o, quantomeno, desiderose di saperne di più, senza troppi pregiudizi. Alcune preoccupazioni sulla sicurezza ci sono ancora, ma oggi i dubbi più frequenti sono relativi ai tempi e ai costi degli impianti, e i timori si fondano sulla presunta incapacità italiana di portare a termine i progetti.
Lo Stand Up for Nuclear è stato anche un’occasione per fare rete e conoscere cittadini e associazioni che sono pronti a supportare eventi che informino sul tema, senza polarizzazioni. Il nucleare è stato a lungo un tema tabù e spesso le persone sono timorose a esporsi e parlarne.
Molto apprezzato anche il momento di confronto pubblico che ha visto la partecipazione di alcuni rappresentanti delle associazioni promotrici, tra cui anche il presidente della sezione toscana di Amici della Terra. L’incontro è stato l’occasione per ripercorrere la storia del nucleare, fare il punto sull’attuale dibattito nazionale e riflettere su ciò che ci attende in futuro. Un modo ideale per chiudere in bellezza la giornata.
Domenico Fei - Cagliari
“Mi aspettavo di dover combattere una battaglia sui dati scientifici, ma la realtà emersa in piazza a Cagliari è stata più complessa: il vero ostacolo non è più l'ignoranza tecnologica, quanto la sfiducia istituzionale.
Specialmente con gli adulti e gli anziani, le obiezioni storiche al nucleare passano in secondo piano rispetto a un'unica e pressante richiesta: la garanzia che questo progetto non diventi l'ennesimo strumento per prendere in giro i cittadini. Il messaggio è chiaro: se il nucleare deve tornare, “deve essere fatto bene”.
Per rispondere a questa radicata sfiducia, mi sono trovato a spiegare quanto il nucleare sia sottoposto a controlli internazionali rigorosi, che rendono la malagestione o le infiltrazioni malavitose praticamente impossibili.
Nel nostro piccolo, come associazione, ci impegniamo inoltre a fare da ponte tra scienza e istituzioni, affinché i propositi di un ritorno del nucleare siano ancorati alle migliori competenze e si basino su presupposti tecnico-scientifici, e non su logiche politiche di breve termine.
Alla richiesta di serietà da parte delle istituzioni, si aggiunge poi quella di un beneficio locale. Molti sardi, memori di infrastrutture impattanti che non hanno portato i benefici sperati, chiedono chiarezza: se un’infrastruttura strategica sarà ospitata sull'Isola, la Sardegna deve beneficiarne, da un punto di vista economico e occupazionale.
È su questo che, a mio avviso, dovrebbe vertere la comunicazione nelle realtà periferiche del Paese, trasformando il timore in un'opportunità concreta di sviluppo e di benessere.
Lorenzo Attila Sartori - Treviso, Mestre, Venezia, Firenze, Pisa.
“Partecipare agli Stand Up for Nuclear è, prima di tutto, un’attività divulgativa divertente, ma comporta anche una buona dose di responsabilità. La soddisfazione più grande arriva quando le persone - anche quelle inizialmente contrarie - lasciano il banchetto non con delle risposte, ma con la curiosità e con la voglia di saperne di più. È bello percepire di aver instillato il dubbio, di aver stimolato le persone a riflettere e a mettere da parte le emozioni, per fondare le proprie decisioni sulla razionalità.
Quando poi si avvicinano i bambini ai nostri banchetti, è sempre una gioia: attratti dai modellini, dai giochi e dagli adesivi, coinvolgono tutta la famiglia, che si intrattiene ad ascoltare e a fare domande. Sono momenti che fanno ben sperare per il futuro e per le nuove generazioni.
Davide Sguazzardo - Vicenza, Bassano, Schio
“Quattro anni fa nessuna città veneta partecipava allo Stand Up for Nuclear: quest’anno, invece, abbiamo battuto ogni record, portando i nostri banchetti in 9 città, grazie ad un team di coordinatori e attivisti affiatato e sempre più numeroso.
Ho realizzato quanto sia importante la nostra azione divulgativa anche per i cittadini già favorevoli al nucleare: fornire loro strumenti e argomentazioni solide significa aiutarli a rendere la loro opinione più consapevole e matura, e a sostenerla nelle occasioni di confronto. La crescita e il rafforzamento di questo consenso sono fondamentali per sperare che il nostro Paese torni davvero a implementare questa tecnologia.
Antonio Maria Schiavo - Napoli
“Lo Stand Up for Nuclear di Napoli è stata una bella giornata, seppur faticosa, di sensibilizzazione. Tante persone sono ancora vittime di pregiudizi radicati e non sono mancati episodi di rifiuto al confronto.
Resta però la sensazione positiva lasciata dai tanti che si sono fermati per esprimere apprezzamento e, soprattutto, dalla gioia dei bambini, che ci hanno inondato con la loro curiosità. É soprattutto questo entusiasmo a spingerci per ripetere l'esperienza nei prossimi anni, con la sperenza di coinvolgere anche altre città campane.
Riccardo Mariscalco - Palermo
“Partecipare allo Stand Up for Nuclear di Palermo è stata un’esperienza straordinariamente positiva. Abbiamo respirato un clima di entusiasmo e collaborazione: tanti attivisti hanno contribuito con generosità all’allestimento del banchetto e all’organizzazione delle attività, dimostrando quanto forte sia la voglia di fare informazione scientifica e di costruire un dialogo aperto con i cittadini.
Ciò che più mi ha colpito è stata la curiosità dei più giovani: bambini, studenti e famiglie si fermavano con sincero interesse per provare i giochi educativi che avevamo preparato. Vedere i loro occhi illuminarsi davanti a un concetto che prima sembrava lontano o complicato è stata la soddisfazione più grande.
Anche tra gli adulti non sono mancati momenti di confronto sincero e rispettoso: la curiosità e il desiderio di informarsi hanno prevalso sui pregiudizi, la giornata ha lasciato in me la sensazione che qualcosa stia davvero cambiando.
Andrea De Felici - Genova, Imperia
“L’avventura dello Stand Up for Nuclear a Genova è nata 3 anni fa e ha potuto contare fin da subito su di un gruppo di collaboratori giovani, preparati ed entusiasti.
Dialogando con le persone abbiamo sperimentato quanto sia fondamentale mantenere un atteggiamento aperto al confronto, e utilizzare un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo non banale, che stimoli la curiosità verso un tema spesso percepito come ostico e divisivo.
Il riscontro del pubblico è generalmente positivo e conferma quanto questo tipo di manifestazioni possa supplire a una carenza informativa, contribuendo a rendere le scelte energetiche più consapevoli, partecipate e meno ideologiche.
Marco Bonotto - Treviso, Castelfranco Veneto, Mestre e Venezia
“Lo Stand Up for Nuclear si è confermata un’importante occasione di incontro tra le persone e le tecnologie che alimentano le loro vite.
Sebbene il nexus della manifestazione siano le tecnologie nucleari, esse rappresentano soprattutto uno strumento di dialogo per riflettere insieme su un’idea di progresso capace di affrontare le sfide del nostro tempo. Le persone sentono oggi più che mai il bisogno di esprimere la loro idea di futuro, e questo evento ha offerto loro la possibilità di comunicarlo.
Le piazze, da sempre, sono il luogo dove le idee si incontrano, si confrontano e si trasformano in azione: sono il vero motore del progresso.
In un mondo sempre più virtuale, lo Stand Up for Nuclear rappresenta uno spazio concreto e reale in cui le persone possono riappropriarsi del diritto di partecipare attivamente alla costruzione della propria società.
Essere approdati quest’anno anche in Campo Santa Margherita, a Venezia, ha significato riaprire il dialogo tra la tecnologia contemporanea e la storia del nostro territorio. Un rapporto a cui la narrazione odierna ci ha progressivamente disabituati, ma che questo evento prova a ricostruire: un filo tra passato e futuro, tra eredità e progresso. Siamo chiamati oggi a costruire gli acquedotti romani del nostro tempo.
Come sosteneva l’architetto francese Claude Parent, dobbiamo riallacciare il popolo alla propria industria, e per farlo è necessario riconnettere l’industria alla bellezza.
Lo Stand Up for Nuclear incarna esattamente questa visione: ricostruire il dialogo tra le persone e la loro energia, restituendo alla tecnologia il suo significato più umano e condiviso.
Lo Stand Up for Nuclear 2025 si chiude qui, ma già fervono i preparativi per la prossima edizione. Con la consapevolezza che solo promuovendo una cittadinanza attiva, informata, responsabile e fiduciosa nel progresso tecnologico – e nelle potenzialità del nostro Paese – si possa davvero guardare al futuro con ottimismo.