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2025-11-19 20:42

Energia e clima: pubblicati i rapporti UE

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 6 novembre la Commissione europea ha pubblicato il Rapporto sullo stato dell’Unione dell’energia 2025 e il Rapporto sul progresso dell’azione climatica, che forniscono un quadro aggiornato sui risultati raggiunti e sulle sfide della transizione energetica europea.

Nel 2024 le emissioni di gas serra dell’Unione sono diminuite del 2,5% rispetto al 2023, attestandosi a un -37,2% rispetto ai livelli del 1990, mentre il PIL è cresciuto del 71% nello stesso periodo: un segnale del progressivo disaccoppiamento tra crescita economica ed emissioni. La riduzione è dovuta soprattutto al settore energetico (-8,6%), con un calo del 10,7% delle emissioni legate alla produzione elettrica, grazie all’aumento dell’energia da fonti rinnovabili (+8%) e nucleare (+5%), e alla parallela contrazione di gas (-8%) e carbone (-12%).

Nel 2024 l’UE ha installato 77 GW di nuova capacità rinnovabile (65,5 GW solare e 12,9 GW eolica), portando le rinnovabili al 47% del mix elettrico. I consumi finali di energia sono calati del 3% rispetto al 2022, soprattutto nel settore residenziale, grazie all’efficienza energetica e a un inverno più mite.
La dipendenza dal gas russo è diminuita al 12% delle importazioni (agosto 2025), contro il 45% del 2021, mentre il consumo di carbone si è dimezzato dal 2018. Secondo la Commissione, tra il 2021 e il 2023 i cittadini europei hanno risparmiato 100 miliardi di euro grazie all’elettricità prodotta da nuovi impianti solari ed eolici.

Tuttavia, persistono aree critiche. Le emissioni dei trasporti continuano a crescere (+0,7%), confermandosi come il principale settore emissivo, mentre il sink di assorbimento del carbonio legato a suoli e foreste rimane fragile. Il rapporto segnala inoltre un lieve aumento delle emissioni industriali non energetiche (+0,4%), la sostanziale stabilità di quelle provenienti da edifici e rifiuti e ritardi sull’efficienza energetica.
La Commissione stima, inoltre, che per rispettare gli impegni climatici serviranno 660 miliardi di euro l’anno di investimenti tra il 2026 e il 2030, e 695 miliardi l’anno nel decennio successivo.

Sul fronte delle politiche, il sistema europeo di scambio delle emissioni (EU ETS) ha portato a una riduzione del 50% delle emissioni nei settori coperti rispetto al 2005, generando 245 miliardi di euro di entrate, di cui 39 nel solo 2024, destinate a finanziare transizione e innovazione. Dal 2024 il sistema include anche il trasporto marittimo, e dal 2027 coprirà anche i combustibili per edifici e trasporti (ETS2). È inoltre operativo il nuovo Fondo sociale per il clima, che dal 2026 sosterrà famiglie e microimprese vulnerabili.

Qui le schede per paese del Rapporto sullo stato dell’Unione energetica.