“RIFIUTI ZERO” NEL CONTRATTO DI GOVERNO
Non potendo ricorrere all’esempio di Roma Capitale, per spiegare concetti quali “rifiuti zero” ed “economia circolare”, il famoso Contratto per il governo del cambiamento fra la Lega e il Movimento 5 Stelle indica come riferimento il modello della Provincia di Treviso, studiato in tutto il mondo. Anche noi siamo d’accordo.
Senza dubbio, le amministrazioni e le aziende di servizi di Treviso costituiscono una esperienza di efficienza e di buon governo invidiabili dalla grande maggioranza delle città italiane, almeno per ciò che riguarda questo settore. Tuttavia, ci siamo presi la briga di tracciare i flussi dei rifiuti trevigiani sulla base dei dati ufficiali contenuti nell’ultimo Rapporto sui rifiuti redatto dall’ISPRA. Lo scopo dell’esercizio è quello di rendere chiaro che, persino in una provincia relativamente piccola (900.000 abitanti) e ordinata del Nord est, caratterizzata da un alto senso civico e da una lunga esperienza di buone pratiche, il risultato finale non è “rifiuti zero” ma almeno 71.426 tonnellate di rifiuti all’anno da smaltire, in discarica o inceneritore, altrove, in altra provincia o nella vicina Lombardia che, grazie ai suoi inceneritori, contribuisce non poco a scongiurare qualsiasi rischio di emergenza del fantastico Nord.