QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il Consiglio dell’UE ha adottato in via definitiva il 18 settembre le modifiche ai regolamenti dei fondi di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fesr, Fondo di coesione, Fondo per una transizione giusta, JTF) e del Fondo sociale europeo Plus (Fse+), completando la revisione intermedia proposta dalla Commissione lo scorso aprile e già approvata dal Parlamento europeo il 10 settembre.
La riforma consente di destinare risorse a nuove sfide strategiche: difesa e sicurezza (con particolare attenzione agli investimenti a duplice uso, civile e militare), competitività, decarbonizzazione ed energia, abitazioni accessibili, resilienza e gestione sostenibile delle risorse idriche, oltre al sostegno alle regioni di confine orientali con Russia, Bielorussia e Ucraina.
Per accelerare l’impiego dei fondi, sono previsti più flessibilità e incentivi: prefinanziamento UE del 20% nel 2026, possibilità di cofinanziamento fino al 100% e bonus aggiuntivi per i programmi che riallocano almeno il 10% delle risorse verso le nuove priorità (fino al 9,5% per le regioni di confine orientale). Gli investimenti in grandi imprese nei settori tecnologia, difesa e decarbonizzazione saranno ammessi solo nelle aree con PIL pro capite inferiore alla media, mentre i “progetti di interesse comune europeo” potranno ricevere fondi senza limiti territoriali.
I nuovi regolamenti (disponibili qui) entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.