EOLICO E REGOLAZIONE ANTINFORTUNISTICA
Gli Amici della Terra hanno realizzato due studi preziosi per la valutazione tecnica degli impianti eolici dal punto di vista della sicurezza e della salvaguardia della pubblica incolumità. I link ai testi integrali.
In Copertina: Foto Reddit
Stiamo assistendo ad una proliferazione di impianti eolici senza rispetto alcuno per la pianificazione territoriale e paesaggistica, peraltro con richieste di connessione che, a dicembre 2024, avevano superato di gran lunga gli obiettivi previsti dal Governo al 2030; non solo, ma riscontriamo che la maggior parte dei progetti spesso non rispetta le Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili approvate con il D.M. 10/9/20210 del Ministero dello Sviluppo Economico, poi divenute vere e proprie norme interposte a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 11 del 15/01/2014.
Una delle principali carenze progettuali riguarda le modalità con cui vengono effettuate le misurazioni delle distanze degli aerogeneratori, con riflessi sulla producibilità, sull’inserimento paesaggistico, sulla sicurezza da case e centri abitati, sulla biodiversità.
Un ulteriore argomento che riteniamo del tutto sottovalutato riguarda il calcolo della gittata, cioè della caduta della pala o di un suo frammento, in aperto contrasto con quanto avviene in altri paesi europei ed extraeuropei, dove vengono adottate distanze di sicurezza per salvaguardare la pubblica incolumità ben maggiori a quelle calcolate nella maggior parte dei progetti di impianti eolici in Italia.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 7400 del 4/9/2024 ha evidenziato l’importanza di usare ogni precauzione per il calcolo della gittata “anche in previsione di eventi molto improbabili che però, come nel caso di specie è evidente, possono avere esiti gravi o mortali per le persone coinvolte”.
Per questi motivi, gli Amici della Terra, grazie ad appositi gruppi di lavoro con esperti del settore - che ringraziamo sentitamente – hanno prodotto due specifici studi:
In quest’ultimo caso, sono stati esaminati decine di progetti riguardanti territori dell’Italia centrale. Le conclusioni dello studio sono applicabili ai progetti e agli impianti presenti sull’intero territorio nazionale.
La rilevanza degli argomenti trattati e del lavoro svolto in un’ottica interdisciplinare, ha motivato l’Associazione a trasmettere gli sudi ai Ministeri competenti e alle Regioni, Province autonome, Province, ai Comuni e alle Agenzie per l’ambiente, affinché possano costituire un supporto per l’esame dei progetti, nonché un contributo per l’aggiornamento delle Linee guida sopra richiamate, così come peraltro previsto dall’art. 14 punto 5 del D. Lgs. 190/2024 “Disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in attuazione dell'articolo 26, commi 4 e 5, lettera b) e d), della legge 5 agosto 2022, n. 118. (24G00205)”.