QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il 30 novembre, giorno di apertura dei lavori della Conferenza delle parti sul clima di Dubai (Cop28,) è stato raggiunto un accordo per rendere operativo il Fondo “Loss and Damage” destinato a favorire la transizione nei Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico.
Il Fondo è stato concordato per la prima volta durante la COP27 di Sharm el-Sheikh, ma solo a seguito dell’accordo raggiunto il 30 novembre diventa operativo. Raggiunto l’accordo anche sul funzionamento del fondo che sarà amministrato provvisoriamente, per almeno 4 anni, dalla Banca Mondiale, a cui si affiancherà un board composto da 26 membri così distribuiti: 12 da Paesi sviluppati, 3 da Stati della macroregione Asia-Pacifico, 3 da America Latina e Caraibi, 3 dall’Africa, 2 dai piccoli stati insulari, 2 dai Paesi più poveri della Terra e 1 dai Paesi in via di sviluppo non inclusi nei gruppi regionali. Secondo il testo concordato, saranno periodicamente condotte valutazioni indipendenti per valutare il rendimento del Fondo con lo scopo di fornire una valutazione obiettiva dei risultati, comprese le attività finanziate dal Fondo, e della sua efficacia ed efficienza.
L’obiettivo minimo è raggiungere 100 miliardi di dollari all'anno di finanziamenti entro il 2030 ma, secondo quanto stimato dai Paesi in via di sviluppo, il fabbisogno effettivo è più vicino ai 400 miliardi di dollari all'anno.
Gli Emirati Arabi, paese ospitante, hanno annunciato di impegnarsi a destinare 100 milioni di dollari per il fondo. Anche altri Paesi hanno assunto subito impegni in tal senso, tra cui la Germania, che ha impegnato 100 milioni di dollari, il Regno Unito, che ha impegnato 40 milioni di sterline per il Fondo e 20 milioni di sterline per altri accordi, il Giappone, che ha contribuito con 10 milioni di dollari e gli Stati Uniti, che hanno impegnato 17,5 milioni di dollari.
Anche l’Italia contribuirà con 100 milioni di euro, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante l'intervento del 1 dicembre alla sessione della Cop28 sui sistemi alimentari.