DOPO L’XI CONFERENZA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA
Prosegue il dibattito sul salvataggio/rilancio dei Certificati Bianchi aperto prima e durante la XI Conferenza per l’efficienza energetica. L’autore osserva che la tematica può essere divisa in due: da una parte tutto ciò che riguarda la disponibilità e negoziabilità dei titoli, dall’altra la gestione del meccanismo. Il presente contributo non tratta delle dinamiche del mercato, i problemi di reperimento dei titoli, le oscillazioni del prezzo, poiché simili aspetti, di carattere tipicamente macroeconomico, possono solo con difficoltà essere compresi e indirizzati. I dubbi effetti del ‘cap’ introdotto dal DM 10/05/2018 ne sono una testimonianza. Lo scritto è viceversa incentrato sugli aspetti gestionali del meccanismo, che hanno visto avvicendarsi nel tempo approcci regolatori differenti, se non addirittura diametralmente opposti.
L’XI conferenza degli Amici della Terra del 3 e 4 dicembre scorsi è stata un’occasione per fare il punto della situazione sui Certificati Bianchi, e la corrispondente sessione della seconda giornata – cui sono intervenuti rappresentanti di Gse, Mise, Fire, Utilitalia, Assoesco, Assoege, Hera, Confindustria, Italcogen, Enea – è consistita in pratica in una sfilata di dottori al capezzale di un malato terminale, ognuno chiamato a fare la propria diagnosi e a suggerire la propria cura. Preso atto della morìa di progetti presentati negli ultimi anni, dell’elevata percentuale di rigetti e delle centinaia di ricorsi al TAR, le prescrizioni hanno però puntato più alla rimozione di un sintomo che all’individuazione di una causa. L’intervento di Mauro Mallone del Mise (“il sistema dei CB ormai non è più al centro della politica di efficienza, e se troviamo uno strumento in grado di produrre analoghi risultati lo chiudiamo”) è suonato come un de profundis, ma ha anche adombrato la tipica situazione del bambino che viene buttato con l’acqua sporca. La crisi del sistema è viceversa intrinseca all’attuale configurazione, frutto di precise scelte governative, e per comprenderne le cause non ci si può limitare a escogitare tatticismi estemporanei, perdendo di vista l’intera storia, nei cui risvolti è scritto tutto ciò che ha generato gli attuali scompensi: la corrente situazione non è dovuta a sfortunati rovesci della sorte, ma è figlia di una serie di decisioni che invece di facilitare il processo hanno introdotto ulteriori elementi di attrito in un meccanismo già sufficientemente complesso.
Ideologismi a parte, pensiamo che la maniera migliore per introdurre un dibattito sull’attuale crisi di sistema sia comparare la situazione vigente prima del 31 gennaio 2013, sotto regime Arera-Enea, a quella attuale, sotto regime Mise-Gse. Enumerando fatti.
Prima.
– a partire dal 2011, redazione e diffusione di una guida operativa all’uso dei certificati, approfondita pubblicazione sulle modalità di accesso al meccanismo, piena di consigli, casi esempio, warnings, l’intero corpus normativo soggiacente ai CB; e inoltre nominativi, riferimenti telefonici e foto di tutti i componenti il Gruppo di Lavoro (GdL), per dar modo ai proponenti di interloquire in qualunque momento con la persona desiderata. Di ogni edizione si stampavano circa duecento copie cartacee distribuite in convegni, corsi, ecc., mentre del file pdf furono eseguiti più di 60.000 download da postazioni indipendenti. La guida era composta da 160 pagine, di cui 90 di spiegazioni e 70 di normativa[1];
– a maggio 2013 veniva aperto il blog ufficiale Enea sui certificati bianchi, strumento per diffondere online informazioni sul meccanismo e fornire utilità in modalità interattiva. Ogni settimana era pubblicato un post su un argomento di attualità su cui la comunità degli operatori era invitata a dibattere[2]. Nella ‘Piazza del Blog’ le Esco potevano proporre la propria offerta consulenziale, mentre la sezione FAQ conteneva centinaia di risposte ai quesiti più diversificati riguardo ogni aspetto del meccanismo. Le Esco potevano prenotare un incontro col GdL per discutere qualunque argomento inerente i CB, da aspetti procedurali a questioni di tipo tecnico-impiantistico. Quest’ultima iniziativa, attivata nel rispetto dell’art. 15 del DM 28.12.2012[3], trovò l’immediato gradimento degli interessati, e portò Enea a programmare con continuità un carico di due-tre incontri a settimana, per circa due anni. Il blog, dopo pochi mesi dall’attivazione, registrava più di mille contatti al giorno;
– a fine 2013 pubblicazione di 14 guide operative per i settori agricoltura, carta, cemento, ceramica, edilizia della PA, ciclo idrico, illuminazione, laterizi, mobilità, rifiuti, serre, siderurgia, trasporto pubblico locale, vetro; ogni guida forniva un quadro degli interventi di razionalizzazione energetica realizzabili nello specifico settore, con relativi risparmi energetici, e un supporto per la presentazione di progetti a consuntivo (baseline di riferimento, algoritmi, programmi di misura), per un complesso di circa 500 pagine[4];
– organizzazione di seminari informativi e incontri B2B presso associazioni di categoria, ordini professionali, fiere, conferenze, ecc.;
– consulenze telefoniche e teleconferenze;
– istituzione della casella di posta elettronica certificatibianchi@enea.it cui gli operatori potevano indirizzare quesiti ottenendo una risposta in 24 ore.
Dopo.
Concludendo, anche in occasione della sessione sui CB durante la XI Conferenza degli AdT, il principale argomento ‘critico’ proposto dai relatori ha riguardato la crisi di fiducia da parte delle utenze finali che dovranno poi finanziare i progetti. La strategia adottata dal Mise-Gse negli ultimi anni non ha favorito un accrescimento di fiducia, che invece era stata catturata durante i primi sette anni di vigenza del meccanismo. Va obiettivamente detto che comunque, in regime Arera-Enea, erano senz’altro presenti aree di criticità, dovute essenzialmente:
1) al contingentamento delle tempistiche, il che provocava tempi ristretti per l’esecuzione delle istruttorie a carico di Enea, il che portava spesso a periodi di overloading;
2) alla scarsità di titoli evidenziata negli anni 2010-2011;
3) alla scarsa attività di ispezione e controllo, che non fu mai perseguita in modo continuativo e capillare.
Si trattava comunque di difficoltà non di sistema, cui si poteva far fronte con provvedimenti correttivi. Per esempio, riguardo la scarsità di titoli, l’Arera introdusse il coefficiente tau nella Linea Guida 9/11, cosa che disaccoppiò temporalmente risparmi energetici (tep) da titoli di efficienza energetica (TEE), e che rivitalizzò il meccanismo.
Il DLgs n. 28 del 3 marzo 2011, nel disporre il passaggio della gestione del meccanismo dall’Arera al Gse, in base a considerazioni e calcoli sui quali gli operatori si stanno ancora interrogando, ha prodotto come risultato, tra gli altri, l’attuale configurazione gestionale. Senza rinvii nostalgici ad una improbabile età dell’oro, tuttavia da parte delle istituzioni si dovrebbe riscontrare come il meccanismo fosse nel 2005 partito col giusto abbrivio, che si può riassumere in pochi elementi: regole poche e chiare, comunicazione e supporto, snellezza amministrativa. Tutto ciò concorse alla creazione di un clima di fiducia nel sistema dei CB, testimoniato dall’esplosione del fenomeno-Esco, dal raggiungimento degli obiettivi annuali e dalla stabilità dei prezzi del titolo. Qualunque tentativo di recupero del meccanismo dovrebbe a nostro avviso partire da questo dato di fatto storicizzato, ed assumere questo come punto di partenza e di riflessione.
NOTE
[1] La versione 3.1 della guida è tuttora scaricabile da: http://www.efficienzaenergetica.enea.it/per-le-imprese/certificati-bianc...
[2] I post più significativi sono stati raccolti e pubblicati in: Nino Di Franco, Efficienza energetica, idea, teoria e prassi (Franco Angeli, 2016), e scaricabili da: https://www.dropbox.com/s/pm1w1yxghrus7xb/capitolo%20blog.pdf?dl=0
[3] “L’ENEA promuove altresì la conoscenza di strumenti e mette a disposizione dei soggetti destinatari delle misure previste dal presente decreto strumenti utili a sollecitare l’effettuazione degli interventi di risparmio energetico.”
[4] Guide previste dall’art. 15 del DM 28/12/2012, e scaricabili da: https://www.dropbox.com/s/y5lzwz2y7ku6src/ENEA_Guide_operative.zip?dl=0