QUEL CHE C’È DA SAPERE
La commissione industria del Senato ha espresso parere favorevole, con osservazioni, sulla proposta di nuova direttiva in materia di prestazione energetica dell’edilizia, che aggiorna quella esistente, semplificando e snellendo alcuni obblighi obsoleti, integrando le strategie di ristrutturazione degli immobili a lungo termine, migliorando la connessione delle disposizioni esistenti al sostegno finanziario e ammodernandola alla luce dell'evoluzione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei sistemi “intelligenti”. L’esame della proposta di direttiva da parte della commissione del Senato era iniziato lo scorso gennaio e fino a giugno ha visto l’effettuazione di numerose audizioni.
Nella sua risoluzione, la commissione industria sottolinea la rilevanza riconosciuta, nell'ambito del Pacchetto dell’Ue “Energia pulita” e della proposta di direttiva, al settore edile e al suo efficientamento energetico, considerato che quasi il 40% del consumo energetico finale (e il 36% delle emissioni di gas serra) deriva attualmente da case, uffici, negozi e altri edifici, e che le stime europee attestano a circa il 75% gli edifici inefficienti, con percentuali assai contenute in termini di ristrutturazione per l'efficientamento. L'assetto attuale rende necessari e centrali, ai fini degli obiettivi di efficienza energetica europei, ulteriori e più strutturali interventi di ammodernamento, tenuto conto che gli edifici nuovi oggi consumano meno della metà rispetto agli edifici costruiti negli anni ottanta e che circa il 35% degli edifici europei ha più di 50 anni; inoltre, il fatto che il 64% degli apparecchi per il riscaldamento d'ambiente sia costituito da modelli a bassa temperatura poco efficienti e che il 44% delle finestre sia ancora privo dei doppi vetri, impone come non rinviabile un innalzamento dei livelli di prestazione energetica degli edifici.
La commissione industria del Senato si sofferma in particolare sulla questione dei punti di ricarica e precablaggio presso gli edifici per la mobilità elettrica, osservando che:
Inoltre, la risoluzione segnala l'opportunità di incentivare strumenti per il ricorso all'uso efficiente del teleriscaldamento e del teleraffrescamento, quali strumenti a ridotto impatto ambientale e ad alto risparmio di energia primaria, già considerati ai fini degli obiettivi Europa 2020. La risoluzione evidenzia che, per quanto riguarda gli impianti di cogenerazione o teleriscaldamento, occorre considerare le realtà territoriali di riferimento: la realizzazione di grandi impianti che producono calore ed energia elettrica per distribuire energia all’area circostante risulta una caratteristica segnatamente delle aree urbane; in un'ottica di efficientamento delle risorse, può risultare tuttavia utile sviluppare ulteriormente nel contesto europeo linee di crescita del ricorso al teleriscaldamento, che individuino le dimensioni efficienti e ottimali per tali impianti, al fine di poter alimentare con tali fonti territori più vasti. Inoltre, posto che la produzione avviene attraverso diverse tipologie di combustibili, occorre sviluppare - oltre ad un uso delle risorse già disponibili sul territorio, come si registra già nelle migliori prassi avviate -anche una prioritaria attenzione alle fonti a minore impatto sull'ambiente, al fine di ridurre gli sprechi energetici e garantire un elevato livello di tutela ambientale.