INQUINAMENTO DA ENERGIEWENDE
Non solo prezzi negativi all’ingrosso e bollette alte per le famiglie, problemi di sicurezza della rete e degli approvvigionamenti nei periodi di “dunkelflaute”, paesaggi compromessi e occupazione del suolo naturale. Ora, per la Germania, cominciano a manifestarsi anche gravi problemi di inquinamento ambientale per i rifiuti delle torri eoliche dismesse.
In Copertina: Immagine tratta dal video di Schwarzwald TV
Fino ad oggi nella lista delle priorità dei Governi tedeschi succedutisi negli ultimi 20 anni l'espansione dell'energia eolica è stata più in alto rispetto ai potenziali problemi indotti sugli ecosistemi, ed all’ambiente in generale, dovuti alla sua massiccia crescita.
Oggi il suo impatto sugli ecosistemi staricevendo una crescente attenzione anche da parte realtà tedesche come istituti di ricerca, agenzie per l’ambiente e media istituzionali mentre le criticità prese in esame, rispetto a quelle già note, si moltiplicano: dallo smaltimento delle turbine a fine vita, alle analisi sul rilascio di inquinanti organici persistenti (PFAS), ai molteplici effetti sulla biodiversità.
Montagne di rottami.
Il numero di turbine eoliche dismesse in Germania è in rapido aumento e, di pari passo con lo smantellamento, cresce anche la montagna di rottami di pale dismesse. I fondi per la ricerca di una soluzione che ne consenta il riciclo affluiscono a fiumi, ma mancano progressi tangibili e nel mentre i rottami si accumulano nei campi e nelle discariche. L’evidenza del problema ha portato Frontal, la trasmissione investigativa di ZDF la rete televisiva pubblica tedesca, ad interessarsene.
Secondo la ZDF, in Germania vengono smantellate sempre più turbine eoliche perché i loro sussidi scadono dopo 20 anni, anche se potrebbero continuare a funzionare. Le pale del rotore sono costituite da più materiali legati tra loro: metalli pesanti, tra cui alluminio, cromo, antimonio, plastica rinforzata con fibra di carbonio e leganti difficili da separare. Tuttavia, in Germania non esistono normative vincolanti: quando vengono tagliate si creano polveri resistenti che possono entrare nei polmoni e causare gravi malattie.
I resti, nel caso migliore, vengono inceneriti, in quello peggiore vengono smaltiti illegalmente: Frontal riferisce che lo stato della Baviera si è visto restituire circa 300 tonnellate di rifiuti recuperati dalla Repubblica Ceca e smaltiti a carico del contribuente tedesco.


Frontal riferisce di discariche illegali con resti di turbine eoliche tedesche nella Repubblica Ceca. Immagine tratta dal video: https://www.zdfheute.de/video/frontal/nachgehakt-windrad-schrott-windkraftanlage-tschechien-illegale-muellentsorgung-100.html
Secondo le associazioni di settore, l'anno scorso in Germania sono state generate circa 10.000 tonnellate di rifiuti di turbine eoliche e, per l'Istituto Fraunhofer, la quantità di rifiuti sarà probabilmente quattro volte superiore entro il 2045. L'Agenzia federale per l'ambiente, Umweltbundesamt (UBA), stima che a medio termine potrebbero essere prodotte ogni anno 50.000 tonnellate di rifiuti di fibra di vetro dalle turbine eoliche.
Quello che lascia interdetti è che il Governo tedesco non abbia nessun controllo della situazione: alcuni mesi fa in risposta a una domanda del deputato dell'AfD Enrico Komning, il segretario di Stato Udo Philipp, del Ministero federale dell'Economia, ha risposto: "Il governo federale non ha informazioni sul numero di pale del rotore sostituite o rimosse, nonché su eventuali procedure di riutilizzo o smaltimento che potrebbero essere state utilizzate". Ed anche il governo Merz pare non abbia varato alcuna iniziativa che risolva il problema in maniera sistemica.
Inevitabile ci sia chi ironizza, tra i contribuenti tedeschi, che nel paese con 4 bidoni della spazzatura di colore diverso per famiglia per la separazione dei rifiuti domestici, dove uno sbaglio nella raccolta differenziata può essere punito con una multa, non ci siano regole per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi delle turbine eoliche.
PFAS, Per- and PolyfluoroAlkyl Substances.
Un’analisi di Nature[1] conferma i pericoli dell’assenza di norme vincolanti per lo smaltimento delle turbine ma soprattutto evidenzia che il settore dell'energia pulita è una fonte non riconosciuta e potenzialmente crescente[2] di rilascio di PFAS[3]. I risultati delle sue analisi rivelano che gli impatti ambientali delle tecnologie per l'energia “verde” vanno esaminati con attenzione per garantire che la riduzione delle emissioni di CO2 non avvenga a spese di un aumento del rilascio globale di inquinanti organici persistenti.
Nello specifico il problema si presenta con evidenza nel caso delle pale delle turbine che al momento del decommissioning, essendo pesanti e difficili da trasportare, vengono spesso segate direttamente sul posto.
Se, come spesso accade, la turbina eolica si trova in terreni agricoli le microparticelle rilasciate nell’ambiente circostante durante il taglio, ma anche durante il funzionamento dell’impianto, contengono PFAS e sono nocive quanto l’amianto.
Aspetto questo, in Germania, noto da tempo: proprio la Frankfurter Allgemeine Zeitung annunciava che il divieto totale delle sostanze chimiche PFAS voluto dai “santoni della sostenibilità di Bruxelles” avrebbe fatto vittime illustri, tra le altre, nell’industria delle tecnologie per la transizione energetica e della mobilità “sostenibile”. Affermazioni che provengono proprio dall’industria tedesca: dall'industria automobilistica (VDA), dall'ingegneria meccanica (VDMA) e dall'industria elettrica e digitale (ZVEI) e che avevano indotto un “falco” del clima come Habeck a dichiarare che "Tuttavia, l'economia non dovrebbe essere eccessivamente regolamentata laddove potrebbe ostacolare la crescita e lo sviluppo tecnologico.”
Una cascata di conseguenze ecologiche.
Anche i terreni su cui si ergono le torri eoliche non sembrano immuni da effetti indesiderati: studi evidenziano che la costruzione di turbine eoliche comporta notevoli danni al suolo come, ad esempio, per la costruzione di strade di accesso.
Ogni anno vengono rimosse e trasportate fino a 500 tonnellate di terra per ettaro. Terriccio che viene rimosso dal ciclo naturale: indebolendo la vegetazione, aumentando l'erosione del suolo e riducendo la biodiversità.
Cantiere del Giogo di Villore – Foto Coalizione TESS
Ma anche il terreno rimanente mostra cambiamenti significativi con un rapido declino di fosforo, azoto, potassio e carbonio organico. Allo stesso tempo, il contenuto di acqua diminuisce. Con l'impoverimento del suolo, l'equilibrio degli ecosistemi locali crolla ed anche organismi benefici per il suolo, come i nematodi, tendono a scomparire.
Uno studio sui parchi eolici della steppa del Ningxia[4] in Cina ha analizzato oltre 13.000 insetti, distribuiti in 138 specie. L'analisi mostra chiaramente che all'aumentare della densità delle turbine dei “parchi eolici”, diminuiscono sia il numero che la diversità degli insetti. La mortalità degli insetti viene quindi strettamente correlata al cambiamento del suolo e della vegetazione dovuto alla densità delle turbine
Per i ricercatori cinesi la costruzione delle turbine distrugge la struttura del suolo, taglia gli habitat e ostacola la rigenerazione della vegetazione. Durante il loro funzionamento, le proprietà chimiche dei terreni cambiano: aumenta il livello di pH, mentre l'azoto, il carbonio, il fosforo e l'umidità del terreno diminuiscono. Questo riduce le risorse nutritive per le piante che comporta una crescita più debole mentre gli insetti perdono la loro base alimentare. Il fatto che tale danno si verifichi in una regione steppica apparentemente resiliente induce a ritenere che le conseguenze siano ancora più gravi nelle aree più ricche di specie: uccelli, pipistrelli e altri animali che dipendono dagli insetti sono sottoposti a un'ulteriore pressione, come sottolinea la German Wildlife Foundation.
Dall’illusione verde alla realtà industriale: la parabola dell’energia eolica.
Quello che emerge non è molto diverso dagli impatti di qualsiasi attività industriale antropica: anche l’eolico porta con sé impatti concreti sull’ambiente e sulle comunità locali.
Per molti anni l’energia eolica è stata considerata una delle soluzioni più promettenti per uscire dall’era dei combustibili fossili: l’energia dal vento, pulita e inesauribile, è diventata simbolo di una transizione energetica sostenibile. Si è cercato di persuadere che le pale bianche delle turbine eoliche, che si stagliano all’orizzonte nei nostri paesaggi, fossero icone di un futuro “verde”, armonioso e rispettoso della natura. Sono aspetti sempre più controversi in Germania: in Sassonia una coalizione tra CDU, FDP e AfD si è opposta alla costruzione di impianti eolici nella Foresta della Turingia. Se qualcuno vuole ancora costruire turbine eoliche nella foresta, deve trovare un'area di compensazione e piantare nuovi alberi entro due anni: a proprie spese.
Sempre più referendum stanno bloccando le installazioni eoliche. A Oberkirch, nel Baden-Württemberg, la maggioranza dei votanti ha respinto il progetto di turbine eoliche sullo Schwend. Circa il 54,7 per cento ha votato contro l'uso dei terreni comunali. Dopo la decisione, il promotore del progetto ha annunciato la fine del progetto.
A Löcknitz, nel Meclemburgo, i cittadini hanno votato contro la designazione delle aree prioritarie per l’energia eolica nella foresta. Il consiglio comunale ha preso atto della vocazione turistica dell’economia locale e della necessità della conservazione della natura.
Analogamente nel Brandeburgo i residenti di Vietmannsdorf, Gollin e Dargersdorf hanno votato contro il parco eolico di cinque turbine della società ABO Energy tra il Driving Center Groß Dölln e Vietmannsdorf: i consiglieri comunali hanno respinto all'unanimità la domanda.
Oggi anche l’Energiewende si ritrova ad affrontare le stesse sfide dell’industria pesante: la gestione dei rifiuti, la necessità di materie prime, l’impatto paesaggistico, la pressione sugli ecosistemi e, di conseguenza, l’accettazione sociale.
NOTE
[1] Can the world leave ‘forever chemicals’ behind?, Nature, Vol. 620, 3 August 2023.
[2] Lithium-ion battery components are at the nexus of sustainable energy and environmental release of per- and polyfluoroalkyl substances, Nature Communications, https://doi.org/10.1038/s41467-024-49753-5.
[3] Sono oltre 4.000 le molecole note caratterizzate da una struttura chimica stabile, in cui atomi di fluoro sono legati ad atomi di carbonio. Questa struttura le rende resistenti al calore, all’acqua e ai grassi ed estremamente persistenti nell’ambiente e negli organismi viventi, da cui il soprannome di sostanze chimiche eterne.
[4] Bibliografia sugli impatti ambientali dei parchi eolici nella steppa di Ningxia.
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Autori |
Titolo |
Rivista / Ente |
Anno |
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Cui, Y.; Zhang, S.; Zhang, H.; et al. |
Effects of Wind Turbine Density on Insect Diversity and Its Mechanisms in Ningxia Desert Steppe Wind Farms |
Agronomy (MDPI) |
2025 |
|
Zhao, X.; et al. |
Wind farms reduce grassland plant community diversity and lead to plant community convergence |
BMC Ecology & Evolution |
2025 |
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Wang, G.; et al. |
Wind farms dry surface soil in temporal and spatial variation |
Rivista / Conference (remote sensing + misure in sito) |
2023 |
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Ente regionale di Ningxia |
宁夏大唐国际青铜峡沙石墩梁风电场扩建工程 环境影响报告表 (EIA progetto di espansione) |
Governo Ningxia, Dipartimento Ecologia & Ambiente |
2015 |
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Ningxia EIA / Ente Ecologia Ambiente |
Rapporto EIA / Linee guida regionali (2025) |
Governo Ningxia, Dipartimento Ecologia & Ambiente |
2025 |