EVENTI ESTREMI 2025
In un post su Climatemonitor di fine agosto 2025, l’autore commenta la teoria “Extreme Event Attribution” (EEA) usata per attribuire alla responsabilità umana ogni singolo evento estremo. Il caso delle inondazioni in Pakistan nel corso dell’estate e gli opposti risultati delle analisi a cui è stato sottoposto.
In Copertina: Questa veduta aerea mostra edifici residenziali parzialmente sommersi in seguito allo straripamento del fiume Ravi a Lahore il 30 agosto 2025. — AFP
Gli eventi estremi meteo-climatici non stanno aumentando come mostra chiaramente l’IPCC sulla base di dati ed analisi storiche e lo stesso vale per i disastri naturali. Per sostenere la narrativa della “crisi climatica” si sta cercando allora di imporre la nuova dottrina “Extreme Event Attribution” (EEA), che pretende di riconoscere e quantificare la responsabilità umana in ogni singolo evento estremo ed addirittura arrivare a dire quale sia la probabilità che una data tipologia di evento estremo aumenti in futuro.
Chiariamo brevemente in che modo questi concetti differiscono e perché questa differenza è importante.
Diamo un’occhiata ad un esempio specifico delle differenze tra la ricerca convenzionale dell’IPCC e quella dell’EEA e del perché sia importante. Consideriamo le seguenti affermazioni sulle inondazioni in Pakistan:
Queste diverse affermazioni sono impossibili da conciliare:
Gli eventi estremi sono diventati un argomento politico. L’analisi EEA collega gli eventi estremi al cambiamento climatico, promuovendo l’idea che “ogni decimo di grado” di aumento della temperatura globale sia associato a eventi più estremi e a più disastri. Se solo riducessimo le emissioni, si sostiene, potremmo anche modulare gli eventi meteorologici estremi. In questa logica, ogni disastro meteo-climatico diventa una questione di consumo energetico, e non di esposizione, vulnerabilità e decisioni locali che hanno visto il numero di morti per catastrofi naturali scendere al livello più basso da oltre un secolo. Questo approccio deresponsabilizza gli amministratori dedicati alla cura del territorio dando ogni colpa delle distruzioni e dei decessi causati da disastri meteo-climatici all’aumento di CO2 in atmosfera.
La valutazione scientifica può essere impegnativa anche nelle circostanze migliori. Quando una valutazione viene assunta a fini politici, cessa di essere una valutazione scientifica e si trasforma in qualcos’altro.
*Gianluca Alimonti - INFN e Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Fisica, Milano.