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2024-05-04 21:13

Il Consiglio approva definitivamente la Direttiva “case green”

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 12 aprile il Consiglio europeo ha approvato definitivamente la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici. La Direttiva, già approvata dal Parlamento europeo a marzo, è stata adottata nonostante il voto contrario di Ungheria e Italia (da sempre contraria alla norma) e le astensioni di Croazia, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia.

La Direttiva prevede che, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere edifici a emissioni zero, ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’UE dovrà essere ristrutturato per diventare a emissioni zero.

Per gli edifici non residenziali sono introdotti standard minimi di prestazione energetica. Nel 2030, dovranno avere prestazioni energetiche superiori al 16% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori e nel 2033 dovranno avere prestazioni energetiche superiori al 26% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori. Gli Stati membri possono scegliere di esentare edifici specifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate.

Gli Stati membri dovranno inoltre ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Almeno il 55% della riduzione energetica sarà ottenuta attraverso la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali meno performanti. Inoltre gli Stati membri dovranno mettere in atto misure di assistenza tecnica e di sostegno finanziario alle operazioni di ristrutturazione, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili.

Le nuove norme prevedono che i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici includano una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040 e l'installazione di pannelli solari negli edifici nuovi, negli edifici pubblici e negli edifici esistenti non residenziali in fase di ristrutturazione, nonché l'installazione di punti di ricarica per le auto elettriche, cavi per le nuove infrastrutture e aree per le biciclette.

La Direttiva entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e gli Stati membri avranno due anni per recepirla nel proprio ordinamento.