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2024-04-28 12:29

Accordo anti-smog delle quattro Regioni padane con il ministero dell’Ambiente

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Le quattro Regioni della Pianura Padana – Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – hanno sottoscritto insieme al ministero dell’Ambiente un “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”. L’intesa prevede misure strutturali omogenee da attuare nelle quattro regioni, che rappresentano un'area con oltre 23 milioni di residenti, pari al 40% della popolazione italiana: regole di accesso alle Ztl, car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione.

Il ministero ha stanziato sedici milioni: otto per gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; altri otto per ridurre l'inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche. “Il prossimo passo è di portare il protocollo a Bruxelles e io invito i presidenti delle quattro Regioni a venire con me”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. “Voglio che la Ue veda lo sforzo congiunto e lo valuti anche in funzione della procedura d’infrazione contestata all’Italia.”

Cosa prevede l’accordo

Gli impegni delle Regioni

Eco-bonus per la sostituzione dei veicoli più inquinanti. Sarà promossa a livello regionale, mediante la concessione di contributi, la sostituzione dei veicoli più inquinanti soggetti alle limitazioni con mezzi a basso impatto ambientale, come i veicoli elettrici, ibridi elettrico-benzina, monovalenti, metano e Gpl, Bifuel benzina/metano e benzina/Gpl.
Le singole Regioni approveranno i bandi per la concessione degli eco-bonus, sostenuti con contributi statali fino a 8 milioni di euro complessivi.

Le misure strutturali

Le Regioni si impegnano a realizzare una serie di interventi a lungo termine. Tra questi: nuove infrastrutture per la distribuzione di carburanti alternativi e per la mobilità ciclo-pedonale nelle aree urbane; una regolamentazione omogenea per l’accesso alle zone a traffico limitato; la promozione del car-sharing con auto alimentate con carburanti alternativi; l’uso di fonti rinnovabili diverse dalla combustione delle biomasse.
Sarà poi vietato installare impianti di riscaldamento alimentati a biomassa con prestazioni emissiva inferiore alla classe “3 stelle” (“4 stelle” entro il 2020) e usare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle” (“3 stelle” entro il 2020), mentre sarà reso obbligatorio l’utilizzo di pellet certificati.

Le buone pratiche agricole

I Piani di qualità dell’aria delle Regioni sosterranno interventi per la riduzione delle emissioni prodotte dalle attività agricole (tra cui la copertura delle vasche di stoccaggio di liquami, una corretta modalità del loro spandimento e dell’applicazione dei fertilizzanti), mentre sarà definita con il Ministero dell’Ambiente una proposta riguardante i requisiti generali per l’autorizzazione integrata ambientale delle attività di allevamento zootecnico.
Tali interventi saranno sostenuti con contributi statali fino a 8 milioni di euro complessivi.

Le limitazioni alla circolazione dei veicoli

Dal 1° ottobre 2018 i Piani per la qualità dell’aria delle quattro Regioni del bacino padano prevederanno la limitazione della circolazione dal 1° ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì e dalle ore 8,30 alle ore 18,30, per le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel fino all’Euro 3. La limitazione sarà estesa agli Euro 4 entro il 1° ottobre 2020 e agli Euro 5 entro il 1° ottobre 2025.
Le misure riguarderanno le zone urbane dei Comuni con più di 30.000 abitanti, nelle aree di superamento dei valori di polveri sottili o del biossido di azoto.

Gli impegni del ministero dell’Ambiente

16 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli inquinanti e per ridurre le emissioni da attività agricole e zootecniche
Il Ministero si impegna a contribuire con risorse fino a un massimo di 4 milioni di euro per ogni Regione per sostenere interventi di sostituzione dei veicoli più inquinanti (8 milioni) e di riduzione dell’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche (8 milioni).
Inoltre, sono al vaglio misure sulle tasse automobilistiche, in funzione del potere inquinante del veicolo utilizzando il criterio del bonus-malus, e misure anche di carattere legislativo per accelerare, nel medio periodo, la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel.

Le misure temporanee in caso di accumulo continuativo degli inquinanti

L’accordo fissa modalità comuni di individuazione e contrasto delle situazioni di accumulo degli inquinanti atmosferici con particolare riferimento al PM10. Sono stabiliti due livelli di allerta: il primo in seguito al superamento del valore limite di PM10 giornaliero per 4 giorni continuativi e il secondo per 10 giorni consecutivi. Ai livelli di allerta sono associate misure temporanee da attivare prioritariamente nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti nei quali opera un servizio di trasporto pubblico locale. Le misure temporanee di 1^ livello riguardano: l’estensione della limitazione della circolazione a ulteriori categorie di veicoli diesel rispetto a quanto già previsto dal lunedì al venerdì (cioè alle autovetture fino a diesel Euro 4 e ai veicoli commerciali fino al diesel Euro 3); il divieto di utilizzo di stufe alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive inferiori alla classe “3 stelle”; il divieto di qualsiasi tipologia di combustione all’aperto (come falò, barbecue e fuochi d’artificio); il limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali; il divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso; il divieto di spandimento dei liquami zootecnici; l’invito alle amministrazioni di introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di trasporto pubblico; il potenziamento dei controlli con particolare riguardo al rispetto delle limitazioni alla circolazione veicolare, di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e spandimento dei liquami. Le misure temporanee di 2^ livello (aggiuntive rispetto a quelle del 1^) prevedono un’ulteriore estensione delle limitazioni per i veicoli commerciali diesel fino all’Euro 4 e il divieto di utilizzo di stufe alimentate a biomassa legnosa (sempre in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con prestazioni energetiche ed emissive inferiori alla classe “4 stelle”. Anche la comunicazione dei diversi livelli di allerta e delle relative misure troverà modalità comuni per l’informazione ai cittadini, grazie alla collaborazione delle agenzie ambientali regionali.