QUEL CHE C’È DA SAPERE
La lotta all’inquinamento atmosferico può presentare degli effetti paradossali. Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Stoccolma e dell’Istituto meteorologico norvegese, pubblicato su Nature Geoscience, il taglio delle emissioni solforose in Europa tra il 1980 e il 2005 ha fatto aumentare la temperatura dell'Artico di 0,54 gradi, mentre da noi è salita di 0,13 gradi. L’anidride solforosa viene emessa dagli impianti energetici, da varie attività industriali, dai gas di scarico delle auto, causa problemi respiratori nell’uomo ed effetti ambientali, come le piogge acide, che furono all’origine della lotta a queste emissioni, dopo i picchi raggiunti negli anni ’80.
Il problema deriva dal fatto che, in atmosfera, l’anidride solforosa forma delle minuscole particelle, l’aerosol di solfato, che disperdono la luce del sole e favoriscono la formazione di nuvole. Le particelle di aerosol di solfato che si formano in Europa vengono portate dai venti sull’Artico e, diminuendo, riducono l’effetto di raffreddamento. Contemporaneamente, questo minor raffreddamento si registra anche in Europa e l’aria più calda viene portata dalle correnti oceaniche sul Polo Nord.
Gli autori dello studio hanno utilizzato un modello di simulazione di ciò che è avvenuto tra il 1980 e il 2005, concludendo che l’anidride solforosa ha mascherato il reale impatto sul clima artico delle emissioni di CO2.