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2024-03-29 06:52

Ma quanto mi costi!

Il CERN e le grandi macchine scientifiche

di: 
Domenico Grimaldi

Breve storia del CERN di Ginevra, il suo funzionamento, i costi totali della struttura e delle attività, i grandi acceleratori e gli esperimenti condotti con essi, il contributo umano e finanziario dell’Italia.

 

Il CERN è l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, originariamente un “Consiglio”, dedicata alla fisica delle alte energie ed in particolare a gestire il più grande laboratorio dotato di acceleratori per studiare la fisica delle particelle, situato a cavallo della frontiera franco-svizzera nei sobborghi di Ginevra, in un’area sotto sovranità internazionale. Negli ultimi anni il bilancio annuale del CERN ha superato il miliardo di franchi svizzeri (pari a circa 665 milioni di Euro).

La convenzione che istituiva il CERN è stata ratificata nel 1954 da 12 paesi dell’Europa Occidentale. Il CERN è governato da un Consiglio, composto da 2 delegati per ciascuno degli attuali 20 stati membri, uno nominato per conto del ministero competente e l’altro in rappresentanza della comunità scientifica nazionale (ma ogni delegazione nazionale ha un solo voto). Il Consiglio può decidere a maggioranza semplice. Esso è assistito da un Comitato per la politica scientifica (composto da membri nominati per fama scientifica, non necessariamente uno per nazione, anche provenienti da stati non-membri) e da un Comitato per le finanze (formato dai rappresentanti degli enti governativi eroganti).

Gli stati membri sono (al 2011): Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Uniti, Repubblica Slovacca, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria. La Romania è uno stato candidato all’ammissione al CERN; Israele è uno stato associato; hanno lo status di osservatori: la Commissione Europea, l’UNESCO, India, Giappone, Federazione Russa, Stati Uniti. Sono attualmente vigenti 28 accordi di cooperazione con altri paesi e contatti scientifici con 19 paesi o entità statuali. Gli ultimi rappresentanti italiani nel Consiglio sono stati l’ambasciatore L. Mirachian e il prof. R. Petronzio (presidente dell’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nel 2004-2011).

I contributi degli stati sono differenziati: 4 stati mettono cifre superiori al 10% ciascuno (Italia 11,5%, Regno Unito 14,7%, Francia 15,3%, Germania 19,9%), 3 fra il 3% e il 10% (Svizzera, Paesi Bassi, Spagna), i rimanenti meno del 3% ciascuno. Ciò nonostante, i membri esprimono un voto paritario. Dei 20 membri, l’Austria ha minacciato di fuoriuscire per ragioni di budget, cosa che hanno fatto già la Jugoslavia nel 1961 e la Spagna nel 1969 (rientrata nel 1983).

Il contributo italiano nel 2009 era arrivato a 126,5 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 104,9 milioni di Euro), su un totale di circa 1,1 miliardi di franchi svizzeri. Nel 2011 sono stati annunciati per il 2012 tagli da parte dei governi per un totale di 135 milioni di franchi svizzeri – un taglio notevole considerando che il budget andava almeno aumentato per tener conto dell’inflazione – che comporterà un ritardo di almeno un anno nell’adeguamento del LHC (vedi sotto).

Fra i successi della storia del CERN si annoverano: il primo acceleratore nel 1957, la prima macchina per la collisione protone-protone nel 1971, l’osservazione dei bosoni W e Z (Carlo Rubbia), un totale di 6 premi Nobel, l’avvio della costruzione del gigantesco LHC (Large Hadron Collider) nel 1996, arrivata ad un primo stadio nel 2008 con relativo funzionamento sperimentale nel 2010, e tuttora in corso di adeguamento. L’LHC – una delle più costose macchine scientifiche mai costruite, che mira a ricreare le condizioni primordiali dell’universo poco dopo il “big bang” - è costato finora circa 3 miliardi di Euro, ed altrettanti per gli esperimenti già condotti, e si prevedono almeno altri 3 miliardi di Euro da spendere per il completamento e l’adeguamento. L’Italia ha contribuito per circa 72 milioni di Euro all’anno per gli ultimi 10 anni. Il progetto di ricerca non ha eguali neanche negli Stati Uniti. Sulle caratteristiche di questa impresa e sul ruolo di Carlo Rubbia ci soffermeremo nella prossima puntata.

1. (Continua il prossimo numero)