QUEL CHE C'È DA SAPERE
Con Decreto Direttoriale del 2 aprile 2025, firmato dalla DG Stefania Crotta e pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato prorogato da 30 a 36 mesi il termine per il completamento degli impianti fotovoltaici a servizio degli elettrolizzatori finanziati nell’ambito del PNRR, Missione 2 e Missione 7.
La modifica riguarda gli impianti aggiuntivi asserviti per la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, realizzati nell’ambito dell’Investimento 3.1 e della misura rafforzata M7 I.3 (REPowerEU). Il nuovo termine decorre dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la scadenza assoluta del 30 giugno 2026.
Il provvedimento recepisce quanto stabilito dalla Commissione Europea nel Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato, che ha uniformato a 36 mesi il limite temporale per la messa in esercizio sia degli impianti fotovoltaici sia degli elettrolizzatori.
Nel decreto si sottolinea che la proroga si è resa necessaria in seguito alle segnalazioni di diversi operatori e beneficiari, che hanno evidenziato ritardi negli iter autorizzativi con possibili impatti negativi sul rispetto della scadenza precedente, fissata a 30 mesi.
La decisione mira ad allineare le tempistiche dei lavori per entrambe le componenti del progetto – impianti rinnovabili ed elettrolizzatori – favorendo il rispetto dei target europei di decarbonizzazione e l’effettiva realizzazione delle hydrogen valleys previste dal PNRR.
L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha approvato il nuovo quadro “Net-Zero Framework”, che prevede limiti obbligatori alle emissioni dei carburanti e l’introduzione di un prezzo sulle emissioni di gas serra per il trasporto marittimo.
Approvato dal Comitato per la protezione dell’ambiente marino durante la sua 83a sessione (MEPC 83) dal 7 all'11 aprile 2025, il pacchetto normativo sarà formalmente adottato nell’ottobre 2025 ed entrerà in vigore nel 2027. Si applicherà alle navi oceaniche con stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate, responsabili dell’85% delle emissioni del settore.
Le nuove regole saranno integrate nell’Allegato VI della Convenzione Marpol, con un nuovo capitolo 5 dedicato alla prevenzione dell’inquinamento atmosferico navale. Le navi dovranno rispettare uno standard globale sul carburante, riducendo l’intensità delle emissioni di gas serra per unità di energia. Chi supera i limiti dovrà compensare acquistando crediti da navi più efficienti, che riceveranno premi finanziari.
È prevista inoltre l’istituzione del Fondo IMO Net-Zero, che raccoglierà i proventi delle quote CO₂ per reinvestirli in tecnologie pulite, infrastrutture, formazione e transizione nei Paesi in via di sviluppo, mitigando anche gli effetti sugli Stati più vulnerabili.