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2025-03-22 16:42

I dati UE 2024 sulle sovvenzioni all’energia

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 28 gennaio è stata pubblicata la Relazione 2024 sulle sovvenzioni all'energia nell'UE, che analizza il volume dei finanziamenti pubblici erogati dai governi nazionali nel corso del 2023.

Il rapporto conferma che le sovvenzioni ai combustibili fossili hanno registrato un forte aumento nel 2022 a causa della crisi energetica, salendo a 136 miliardi di euro, dai 60 miliardi di euro nel 2021 per poi diminuire a 111 miliardi di euro (-16%) nel 2023 (il 34 % delle sovvenzioni energetiche totali).

La relazione sottolinea l’importanza di evitare il prolungamento delle misure di sostegno ai combustibili fossili e alla domanda di energia, poiché potrebbero rallentare gli investimenti in efficienza energetica e rinnovabili, mantenendo la dipendenza di famiglie e industrie dai combustibili fossili. Inoltre, per rafforzare la sicurezza energetica e ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, sarà cruciale aumentare gli investimenti nell’efficienza energetica, anche attraverso un maggiore sostegno a livello UE. Il documento conclude che l’UE e i suoi Stati membri devono intensificare gli sforzi per eliminare gradualmente tutte le sovvenzioni ai combustibili fossili entro il 2030, in linea con gli obiettivi climatici europei.

L'Italia si distingue tra i grandi Paesi dell’Unione Europea per il basso peso delle sovvenzioni ai combustibili fossili rispetto al PIL. Secondo il rapporto, il finanziamento ai combustibili fossili in Italia equivale a circa lo 0,3% del PIL, un valore meno della metà della media UE-27, un terzo di quello tedesco e inferiore rispetto a Francia e Spagna. Inoltre, a differenza di questi Paesi, l'Italia ha registrato un calo della quota di sovvenzioni nel 2023 rispetto al 2015. Tra i Paesi UE con un'incidenza ancora più bassa figurano Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Paesi Bassi, Svezia e Slovenia.