Oggi:

2025-02-19 10:14

Paesaggio e Nuove Colonizzazioni

OCCUPAZIONE EOLICA

di: 
Silvia Ciucchi

Dal sito Comune-info https://comune-info.net/ copiamo questo articolo con reportage fotografico che mostra quello che probabilmente è il territorio più deturpato dalla colonizzazione selvaggia cominciata dalle imprese dell’eolico quindici anni fa: la Provincia di Benevento. Se non sarà posta con forza la questione del paesaggio, la stessa sorte è già segnata per tutte le aree interne del centro e sud del Paese.

In Copertina: Monte Coppe, Cerreto Sannita


Che impatto avranno le tanto auspicate energie green, quello che vengano acclamate e indicate come unica alternativa del fossile per arrivare all’indipendenza energetica? Che ne sarà delle fisionomie e dell’aspetto dei nostri territori, delle forme che la cultura ha impresso sui nostri luoghi? Quali saranno le conseguenze sui nostri paesaggi?

Il paesaggio altro non è che la forma che una determinata civiltà si è data abitando quei determinati luoghi, forma dunque mediata della vita che ci si è svolta, dall’uso del suolo e delle regole di quella comunità, forme che si imprimono, si tramandano e si evolvono ma che restano come testimonianza che identifica un patrimonio di conoscenze. Ecco, quindi, che il paesaggio diviene imprescindibile dalla cultura: non a caso è tutelato dalla nostra Costituzione, all’articolo 9.

Per capire la portata di questo fenomeno di trasformazione che vede già coinvolte in maniere massiccia le regioni del Sud, ma atteso anche nel resto del paese, basta analizzare questa tabella disponibile sul sito ufficiale Anev (Associazione nazionale energia del vento) che compara la situazione attuale distinta per regione e quella attesa nei prossimi anni. Partendo da questi dati, risulta ben desumibile la portata della politica energetica che punta molto su questi sistemi in nome di una “transizione verde” che inciderà sui nostri paesaggi in maniera assolutamente consistente cambiando completamente aspetto e uso del suolo.

Questo reportage fotografico prende in considerazione l’area della Provincia di Benevento, da dove già dal 2006, ha preso avvio questa colonizzazione in maniera sempre maggiore ad opera di imprese private. Il racconto fotografico vuole rappresentare l’impatto paesaggistico di queste istallazioni sui territori aperti di montagna, sui terreni agricoli e nelle immediate vicinanze di borghi storici e insediamenti residenziali, evidenziando che non è stato risparmiato nulla, nemmeno il Sic (Sito di interesse comunitario) della Leonessa, emergenza territoriale di grande valore storico-ambientale nel comune di Cerreto Sannita, così come paesaggi di crinali, il Monte Coppe o borghi storici, il comune di Pontelandolfo, con installazioni di torri eoliche che arrivano a lambire il paese fino a sfiorare il centro abitato a ridosso delle abitazione (anche sotto i limiti di duecento metri di legge), andando a creare ingenti disagi per le persone esposte a inquinamento acustico e visivo. Così come le aree agricole, nella zona di Baselice, completamente frammentate nella loro continuità, con ripercussioni sulle falde acquifere e sul deflusso delle acque profonde oltre che sull’economia rurale, ormai frantumata nell’originario tessuto agrario. Nella Val Fortore è possibile vedere il fenomeno della “forestazione impiantistica” con insediamenti che ricoprono intere vallate a completa perdita d’occhio.

Ecco, quindi, quello che ci appare sotto gli occhi, un paesaggio rinnegato, omologato, uniformato. Ovunque si svolge lo sguardo appiano incombenti questi enormi segni tecnologici, bianchi, taglienti, roteanti, che annullano ogni peculiarità su cui sorgono, rendendo uniforme e banale e rinnegando ogni diversità intesa come segno distintivo e specifico. Il controsenso, dunque, è ancora più evidente se si pensa che ancora oggi il loro funzionamento risulta molto condizionato dalla discontinuità dovuta dalla fonte energetica discontinua per sua natura – il vento non è sempre costante – e per ovviare a questo si deve comunque ricorrere a sistemi tradizionali alimentati per lo più a gas.

Anche quando sono ferme poi, o per poco o per troppo vento, diventano testimoni ingombranti di un non senso, di disprezzo e noncuranza verso un territorio quale semplice supporto di queste istallazioni,  su cui le generazioni future dovranno necessariamente fare i conti nel tentativo di rendere un po’ di dignità a una terra deturpata, perché non c’è dubbio che quando questa tecnologia sarà superata, quando i costi di manutenzione supereranno i ricavi, qualcuno si dovrà far carico del ripristino.

In un’intervista del 1974, spiega Pier Paolo Pasolini: “Il regime democratico della civiltà dei consumi riesce ad ottenerle l’omologazione distruggendo le varie realtà particolari, togliendo realtà ai vari modi di essere uomini che l’Italia ha prodotto in modo storicamente molto differenziato, questa acculturazione sta distruggendo l’Italia (…)”.

Parole profetiche che oggi, purtroppo, più che mai trovano un senso.

Baselice

Baselice

Baselice


 

Cerreto Sannita


La Leonessa di Cerreto Sannita


Monte Coppe (Cerreto Sannita)


Monte Coppe (Cerreto Sannita)


Pontelandolfo


Pontelandolfo


Val Fortore


Val Fortore


Val Fortore