EMISSIONI DIRETTE DI METANO
La riduzione delle emissioni dirette di metano costituisce uno dei principali impegni dei governi decisi ai recenti summit del G7 e della COP 26 di Glasgow. Amici della Terra e EDF (Enviromental Defense Fund), che da due anni collaborano su questo tema, hanno presentato i risultati di un Tavolo di lavoro in cui, per la prima volta, ambientalisti e rappresentanti della filiera del gas hanno condiviso obiettivi e impegni al fine di contribuire concretamente ad una strategia del Governo. Il frutto di questa attività di confronto e approfondimento è il documento, di cui pubblichiamo un estratto, disponibile per intero qui.
INDIRIZZI PER UNA STRATEGIA ITALIANA
SULLE EMISSIONI DI METANO DELLA FILIERA DEL GAS NATURALE
Estratto del documento
I contenuti del documento sono stati condivisi da Amici della Terra Onlus, ANIGAS, ENI S.p.A., Environmental Defense Fund Europe (EDF Europe), INRETE distribuzione energia S.p.A, Italgas S.p.A., Picarro Inc., Pietro Fiorentini S.p.A, SNAM S.p.A., Unareti S.p.A. e Adriatic LNG S.p.A.
Hanno inoltre partecipato ai lavori del tavolo, su richiesta dei partecipanti, con commenti e collaborazioni: ARERA, Comitato Italiano Gas (CIG), Florence School of Regulation (FSR), ISPRA e UNEP-OGMP 2.0.
Premessa
Nel quadro delle iniziative OGMP 2.0 (Oil and Gas Methane Partnership) e IEA (International Energy Agency) a livello internazionale, e delle nuove politiche UE per la riduzione delle emissioni di metano, l’adozione tempestiva di una strategia italiana per questo obiettivo consentirebbe un approccio proattivo del nostro Paese, con la possibilità di cogliere importanti opportunità nel processo di transizione energetica. L’Italia può dare un contributo importante su questo versante dell’impegno per la decarbonizzazione, tenuto conto che il gas naturale sarà una risorsa fondamentale per gestire la transizione energetica, specialmente nel nostro Paese.
Va ricordato che il metano è il secondo gas serra per importanza dopo la CO2 e che il suo potere climalterante è molto alto. Nelle statistiche disponibili viene considerato 25 volte più impattante nell’orizzonte di medio-lungo periodo (100 anni), ma è riconosciuto che queste emissioni nel breve periodo (20 anni) hanno un impatto climalterante 80 volte superiore.
Il tema delle emissioni di metano dalla filiera del gas naturale è definitivamente emerso con la Methane Strategy della UE[1] prevista dall’EGD (European Green Deal), il varo dell’iniziativa OGMP 2.0[2] sotto l’egida dell’UNEP, il recente aggiornamento del methane tracker[3] della IEA, è stato assunto nei documenti del G20 su energia e clima tenutosi a Napoli[4], ed è emerso anche nel recentissimo Statements for Policy Makers dell’IPCC, VI rapporto ARS 6[5].
In tale contesto, il gas naturale, se vuole valorizzare e massimizzare il proprio contributo per ridurre le emissioni e giungere alla carbon neutrality, è necessariamente chiamato a sviluppare tutte le opportunità di decarbonizzazione.
L’approvazione in tempi rapidi di una strategia italiana per la riduzione delle emissioni può favorire una partecipazione incisiva dell’Italia nelle tappe del processo di attuazione dell’European Green Deal a partire dalle iniziative legislative previste dalla Methane Strategy, con uno strumento di policy frutto del confronto tra associazioni, operatori e istituzioni, anche in vista dei futuri appuntamenti previsti dall’agenda internazionale.
La necessità di un salto di qualità nelle azioni di riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale va inquadrata anche nel pacchetto di misure “Fit for 55” recentemente proposto dalla Commissione UE per dare attuazione agli obiettivi dello EGD ed in particolare al nuovo obiettivo 2030 di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990.
Tra le varie misure previste dal pacchetto “Fit for 55”, la proposta di modifica dell’ESR (Effort Sharing Regulation) - e cioè l’attuale regolamento sui target di riduzione delle emissioni di gas serra che attualmente non rientrano nell’ETS (Emission Trading System), come il metano – include specifiche iniziative già contemplate dalla Commissione nell’ambito della Methane Strategy. Questa prevede anche uno specifico provvedimento per la riduzione delle emissioni di metano nel settore energetico, che è già stato anticipato da una consultazione pubblica sugli approcci metodologici da adottare[6].
Questo documento nasce dalla partecipazione diretta di operatori dei vari segmenti della filiera, fornitori di tecnologia, associazioni di categoria e associazioni ambientaliste alTavolo di lavoro per una strategia italiana sulle emissioni di metano della filiera del gas naturale, e dal confronto con gli attori istituzionali rilevanti a vari livelli.
Gli interventi svolti, i documenti forniti, la descrizione delle attività volontarie già in corso e gli esiti delle discussioni hanno permesso di identificare e proporre precisi obiettivi per il nostro Paese, anche nell’ottica di incidere a livello europeo per una più avanzata politica comune in materia, tenuto conto dello stato di avanzamento delle tecnologie e della loro disponibilità.
Obiettivi e strumenti per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale in Italia
La strategia italiana per la riduzione delle emissioni di metano sarà coerente con le disposizioni che saranno adottate dalla Commissione in materia, evitando eventuali duplicazioni di oneri di reporting in capo agli operatori della filiera.
Le emissioni di metano della filiera del gas naturale nel caso dell’Italia
Le emissioni dirette di metano sono tutte le emissioni, intenzionali e non intenzionali, originate nei diversi segmenti di attività della filiera del gas naturale, con esclusione di quelle provenienti dalla combustione per usi energetici, anche come gas incombusti. Sono costituite: a) dalle perdite graduali dovute alla non perfetta tenuta delle componenti delle infrastrutture - emissioni fuggitive; b) dalle emissioni da ventato (venting) controllato (da manutenzioni o da “emissioni pneumatiche” di impianti di regolazione) o incontrollato (da rotture incidentali) – emissioni puntuali o da vent; e c) dalle emissioni di metano incombusto proveniente dalla combustione, nel processo produttivo (turbine, compressori, apparati di flaring) come ad es. negli apparati di flaring negli impianti della filiera in cui sono presenti – emissioni da incombusti o unburnt.
Per i dati delle emissioni di metano in Italia si utilizzano le informazioni dell’inventario nazionale delle emissioni di gas serra[12] elaborato dall’ISPRA, attualmente disponibili fino al 2019. Nel complesso le emissioni di metano della filiera del gas naturale in Italia, dal 1990, hanno avuto una riduzione del 53%, passando da 329 kt di CH4 (8.225 ktCO2eq) a 154 kt di CH4 (circa 3.860 ktCO2eq) nel 2019, circa l’1% delle emissioni totali di gas serra in Italia, nonostante lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e di distribuzione dal 1990 ad oggi e l’incremento del gas trasportato e distribuito, immesso nelle reti. Tali riduzioni sono frutto di azioni volontarie da parte degli operatori del settore.
Figura 1. Emissioni di metano della filiera del gas naturale 1990-2019 e scenario obiettivo al 2030
Fonte: elaborazione Amici della Terra su dati ISPRA e documento «indirizzi per una strategia italiano sulle emissioni di metano della filiera del gas naturale»
Per le attività di ricerca del gas naturale in Italia, le emissioni di metano hanno valori molto bassi, tali da potere essere considerati non rilevanti.
Per le attività di produzione del gas naturale, le emissioni di metano tra il 1990 e il 2019 si sono ridotte a meno di un sesto del valore iniziale, che nel 1990 era di 30 kt di CH4 (750 ktCO2eq), e nel 2019 era di 4,5 kt di CH4 (112,5 ktCO2eq).
Nel periodo considerato (1990-2019), le emissioni fuggitive di metano dalle attività di processing avevano inizialmente un valore di 13,4 kt di CH4 (325 ktCO2eq), che si è ridotto a 2 kt di CH4 (50 ktCO2eq) nel 2019.
Le attività di trasporto e stoccaggio del gas naturale (che includono anche quelle di terminali di rigassificazione) mostrano per l’Italia valori di emissioni di metano che nel periodo considerato, sono passate da un valore di 38 (950 ktCO2eq) nel 1990 e di 24,9 kt di CH4 (622,5 ktCO2eq) del 2019.
Le più rilevanti sono le emissioni fuggitive di metano che provengono dall’esercizio delle reti di distribuzione del gas naturale che dal 1990 al 2019 hanno avuto una riduzione del 51%, passando da un valore iniziale di 249 kt di CH4 (6.225 ktCO2eq) ad un valore di 123 kt di CH4 (3.075 ktCO2eq) nel 2019.
Nel 2019 il quadro delle emissioni di metano della filiera del gas naturale in Italia mostra un ruolo prevalente di quelle emesse dalle reti di distribuzione, con un peso dell’80%, seconde per importanza sono a quelle delle attività di trasporto e stoccaggio (e terminali di rigassificazione) che contano per il 16%, a cui si aggiungono quelle derivanti dalla produzione di gas naturale (3%) e quelle da attività di processing del gas estratto (2%).
Il gas naturale in Italia è la prima fonte di energia utilizzata (circa 60 Mtep) e copre il 37% dei consumi. Negli ultimi anni, oltre il 90% del gas naturale consumato in Italia viene importato, prevalentemente da Paesi extra UE. L’importazione di gas naturale avviene tramite gasdotti di importazione o terminali di rigassificazione, ai quali il gas naturale viene consegnato in forma liquefatta tramite navi metaniere.
Come emerge dai dati, l’impegno dell’industria del gas italiana negli anni ha sicuramente portato a rilevanti riduzioni delle emissioni di metano e a valori oggi significativamente più bassi rispetto al passato. Tuttavia, rimane l’incognita delle emissioni di metano connessa a quel 93% di gas importato di cui, in questo momento, è difficile conoscerne con esattezza quanto dovuto alle attività di produzione e trasporto dai principali Paesi da cui l’Italia si approvvigiona (48% dalla Russia, 26% dall’Algeria e 10% dal Qatar).
Secondo alcune stime[13], le emissioni di metano legate alle importazioni di gas naturale sono significative, e come riconosciuto anche nella Methane Strategy della UE, è importante giungere alla quantificazione in modo affidabile della methane footprint del gas importato.
NOTE
[1]Methane emissions | Energy (europa.eu)
[2]Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0 Framework, Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0 Framework | Climate & Clean Air Coalition (ccacoalition.org)
[3] https://www.iea.org/reports/methane-tracker-2021
[4] G20 Communiqué, energy transition and climate sustainability working groups. Point 25: We acknowledge that methane emissions represent a significant contribution to climate change and recognize, according to national circumstances, that its reduction can be one of the quickest, most feasible and most cost-effective ways to limit climate change and its impacts. We welcome the contribution of various institutions, in this regard, and take note of specific initiatives on methane, including the establishment of the International Methane Emissions Observatory (IMEO). We will further promote cooperation, to improve data collection, verification, and measurement in support of GHG inventories and to provide high quality scientific data
[5] . Punto D.1: “From a physical science perspective, limiting human-induced global warming to a specificlevel requires limiting cumulative CO2 emissions, reaching at least net zero CO2 emissions, along with strong reductions in other greenhouse gas emissions. Strong, rapid and sustained reductions in CH4 emissions would also limit the warming effect resulting from declining aerosol pollution and would improve air quality”.
[7] Gli obiettivi al 2030 di riduzione percentuale delle emissioni metano, rispetto ai valori del 1990 e del 2015, sono formulati sulla base delle serie storiche 1990-2019 dell’inventario nazionale delle emissioni di ISPRA (NIR).
[8] L’obiettivo globale qui indicato di riduzione al 2030 formulato rispetto al 1990; corrisponde a riduzione del 48% rispetto a quello del 2015.
[9] L’obiettivo qui indicato di riduzione al 2030 per le attività di trasporto formulato rispetto al 1990; corrisponde a riduzione del 58% rispetto a quello registrato nel 2015.
[10] L’obiettivo qui indicato di riduzione al 2030 per le attività di distribuzione formulato rispetto al 1990; corrisponde a riduzione del 47% rispetto a quello del 2015
[11] “At work” – A report from the Oil and Gas Climate Iniziatice (OGCI), september 2018
[12] ISPRA: Inventario nazionale delle emissioni di gas serra National Inventory Report 2021 — Italiano (isprambiente.it)
[13] “Value chain methane emissions from natural gas imports in Europe” Methane_Value-Chain_Carbon-Limits.pdf (carbonlimits.no)