Oggi:

2025-06-15 10:26

Inceneritore in Abruzzo, il ministero chiede alla Regione di motivare la propria opposizione

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Nell’ambito della procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) sulla proposta di adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, il ministero dell’Ambiente ha trasmesso alla Regione Abruzzo le proprie osservazioni sul Rapporto Ambientale regionale.

Il Piano della Regione Abruzzo si riferisce al periodo 2014-2022 e prevede una riduzione della produzione dei rifiuti pari al 14%, rispetto ai livelli attuali, e un contemporaneo incremento della raccolta differenziata dal 48% al 70%. Il ministero dell’Ambiente chiede di valutare, “a scopo cautelativo, l’utilità di prevedere anche la possibilità di scenari più calmierati”.

Il ministero ricorda che, sulla base del decreto “Sblocca Italia”, è stato approvato il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 10/08/2016, che individua la capacità di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché il fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati. Per l’Abruzzo, il DPCM individua la necessità di realizzare un impianto con capacità di circa 120.000 t/a. Con la delibera della Giunta regionale n. 226 del 12 aprile 2016, l’Abruzzo ha espresso “la propria opposizione all’individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché l'individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati”. Con il Piano regionale di gestione dei rifiuti, la Regione “ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani sul proprio territorio”. Il Ministero chiede alla Regione di “adeguatamente motivare tale scelta, attraverso uno studio approfondito delle alternative”.

Il ministero dell’Ambiente ricorda la proposta di modifica della direttiva 1999/31 relativa alle discariche di rifiuti, approvata dal Parlamento europeo nella seduta dello scorso 14 marzo, prevede entro il 2030 che almeno il 70% in peso dei rifiuti urbani sia avviato a riciclo ovvero a preparazione per il riutilizzo, e che il quantitativo dei rifiuti urbani collocati in discarica sia ridotto al 5%. Di conseguenza, fa notare il ministero alla Regione Abruzzo, “non è condivisibile una configurazione di regime di Piano che preveda oltre il 21% di discarica, rispetto al dato di produzione al 2022, ed il sistematico ricorso ad impianti extraregionali. Appare quindi opportuno un adeguamento delle previsioni formulate in relazione agli obiettivi di riduzione dei quantitativi collocati in discarica”.