QUEL CHE C’È DA SAPERE
Il Programma nazionale per la realizzazione di inceneritori, previsto dal decreto “Sblocca Italia”, non va sottoposto alla procedura di Valutazione ambientale strategica (VAS), vista “la insussistenza dei presupposti di legge e dei contenuti programmatici necessari per ricomprendere l'atto in questione tra quelli che rendono obbligatoria la sottoposizione a VAS”. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, rispondendo alla Camera a un’interrogazione del M5S, in cui ha parlato del parere rilasciato lo scorso 10 giugno dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA/VAS.
La Commissione, a cui era stato trasmesso il Rapporto preliminare ambientale, ha ritenuto che “il Rapporto preliminare delinei un programma recante l'individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani e assimilati in esercizio o autorizzati a livello nazionale [...], senza i contenuti per essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla VAS”. In ogni caso, ha sottolineato il sottosegretario Velo, “l'avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VAS, con la relativa trasmissione alla competente Commissione tecnica nazionale del Rapporto preliminare ambientale, hanno concretizzato – come da impegno del ministro in sede di Conferenza Stato-Regioni – l'espletamento di una approfondita istruttoria tecnica nel corso della quale sono stati tenuti in debita considerazione tutti gli aspetti ambientali interessati e tutti i pareri dei soggetti con competenza ambientale”.
Dopo il parere della Commissione VIA/VAS, l’11 agosto “è stato trasmesso ai competenti organi di controllo per il seguito di competenza” il decreto del presidente del Consiglio del giorno precedente, che comprende il piano degli otto inceneritori da realizzare in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna e Sicilia.