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2024-03-29 09:56

Mondezza e numeri

LA CRISI DEI RIFIUTI IN ROMA CAPITALE

di: 
Francesco Mauro

Recentemente, la nostra impressione viaggiando per la città è che la situazione si stia ulteriormente deteriorando come messo in evidenza da uno dei parametri preferiti dal pubblico in quanto corrispondente ad aspetti importanti della vivibilità urbana: il numero e la distribuzione sul territorio delle discariche abusive.

La situazione della chiusura ciclo dei rifiuti in Roma Capitale è notoriamente difficile, per usare un eufemismo. Per parte nostra, a dispetto di tutte le difficoltà pratiche, abbiamo sempre cercato di affiancare l’elaborazione di politiche su solide basi scientifico-tecniche, che possano essere risolutive, con il punto di vista concreto dell’amministratore, del cittadino e dell’utente.

Una discarica abusiva mal si presta ad una definizione: in genere, viene così chiamato un sito in cui diversi tipi di rifiuti vengono scaricati illegalmente e ripetutamente. Si considera discarica qualsiasi sito delle dimensioni maggiori della spazio circostante l’intorno immediato di una fila di cassonetti (diciamo a partire da almeno 50 metri quadrati) e il cui limite superiore non è prefissato. Numerosi casi di siti superiori a 50.000 metri quadrati sono stati descritti. Il cassonetto può però rappresentare il punto di inizio del fenomeno: d’altro canto, l’esperienza insegna che l’avvio e il mantenimento di un punto di scarico abusivo è spesso dovuta, più che all’utente domestico, al trasportatore che si vuole sbarazzare rapidamente e gratuitamente del suo carico di rifiuti (inerti, ingombranti o speciali).

Negli anni passati, alcuni dati che riflettevano almeno in parte la situazione sul campo erano disponibili. Negli anni tra il 2009 e il 2010, diversi enti, utilizzando dati ottenuti mediante osservazione aerea o con l’aiuto di Google, avevano riportato l’esistenza nel territorio comunale di un numero fluttuante tra 600 e 1.400 discariche abusive. L’AMA – la municipalizzata romana - nel marzo 2009 aveva avviato il progetto RAD (Rilevazione Aree Degrado), creando un abbozzo di banca dati e una mappa web che comprendeva teoricamente tutte le discariche abusive presenti sul territorio cittadino. In base ai dati (aggiornati alla metà di maggio 2010), il sistema aveva permesso di individuare complessivamente 1.403 discariche abusive, di cui:

  • 691 discariche erano state bonificate,
  • 208 siti erano in lista per un intervento a breve,
  • 504 discariche si trovano in siti privati non di competenza AMA.

La bonifica di queste aree comportava la raccolta di circa 9.500 tonnellate di rifiuti per un costo di circa 2 milioni di Euro. Era stimato in circa 3,5 milioni di Euro annui il costo per la bonifica delle discariche abusive che si formano ogni anno a Roma (comprese quelle su cui è necessario effettuare ciclicamente nuovi interventi una volta sanate). Questi rilevamenti non erano molto precisi anche perché l’azienda appariva più interessata a presentare le attività di bonifica che il fenomeno abusivo. Da lungo tempo peraltro l’AMA non pubblica più dati riguardanti il progetto RAD. Quei dati ci sembrano oggi rappresentare anche una pesante sottostima, soprattutto per quel che riguarda le zone più periferiche, quelle situate oltre il GRA. Circolavano inoltre dati riguardanti gli altri comuni della provincia che apparivano ridicoli (50 discariche abusive).

I dati però erano interessanti perché i numeri erano compatibili tra le varie fonti e potevano persino spiegare le fluttuazioni sulla base degli interventi ciclici di bonifica.

Nello sforzo di cercare di verificare la situazione attuale, siamo ricorsi ad un metodo indiretto, e cioè all’utilizzazione delle notizie riguardanti l’esistenza di una discarica abusiva come riportate da alcune testate: la cronaca di Roma de Il Corriere della Sera, La Repubblica, e Il Messaggero, nonché di alcuni giornali di quartiere di libera distribuzione. Le segnalazioni, depurate delle ripetizioni, sono state classificate per quadrante (e si riferiscono ai primi 6 mesi del 2014):

Quadrante

Municipi

Assi viari

N. di discariche

Centro

I, II

Centro

Parioli

Pinciano

45

Nord

XIV, XV, III

Cornelia (Boccea)

Trionfale

Clodia Braccianes

Cassia

Cassia-bis

Flaminia

Salaria

250

Est

IV, V, VI, VII

Nomentana

Tiburtina

Collatina

Prenestina

Casilina

Tuscolana

755

Sud

VIII, IX, X

(compresa Ostia)

Appia

Ardeatina

Colombo

Ostiense

95

(di cui 43 intorno all’EUR)

Ovest

XI, XII, XIII, Comune di Fiumicino

Magliana

Portuense

Pisana

Aurelia

610

Il totale è di 1.775 discariche abusive di cui 745 all’interno del GRA e la maggioranza all’esterno.

Questi numeri sono compatibili con quelli diffusi in precedenza, ma potrebbero rappresentare anche essi una sottostima. Tuttavia, alcuni elementi sono di particolare interesse:

  • La situazione dei quadranti appare diversa. Essa è particolarmente difficile nel quadrante Est, come forse c’era da attendersi a fronte della storia sociale ed urbanistica di quella parte della città.
  • La situazione è altresì difficile nel quadrante Ovest, forse per l’attrazione di alcune zone come la Via Portuense con la Fiera di Roma e Fiumicino, e naturalmente Malagrotta. Da notare un piccolo “polo” di discariche rappresentato dall’EUR.
  • E’ sintomatica anche la situazione in peggioramento nella fascia più esterna di periferia (fuori del GRA). E’ verosimile che il motivo sia legato al fatto che, dei 13 centri a disposizione per la raccolta di rifiuti ingombranti, solo 3 sono localizzati all’esterno del GRA (1 solo se si escludono quelli che riguardano i quartieri verso il mare). Inoltre, la disposizione dei centri è più bassa nel quadrante Ovest.

Questi numeri, senza dubbio approssimati ed indicativi, concorrono comunque a rendere la situazione della Capitale un problema che non può essere rimandato. Rilevamenti più precisi, soprattutto per quel che riguarda l’andamento temporale, sarebbero utili.