QUEL CHE C’È DA SAPERE
La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per favorire l’utilizzo delle acque reflue non potabili per l’irrigazione, al fine di far fronte alla scarsità di acqua che caratterizza diverse zone dell’Unione, dando al contempo regole per la qualità delle acque in uscita dagli impianti di depurazione che possono essere riutilizzate a fini irrigui, garantendo la sicurezza degli alimenti.
La proposta della Commissione, che comprende un allegato e che al momento non è ancora disponibile in italiano, affronta tre aspetti:
La Commissione europea spiega la nuova normativa rende utilizzabili le acque reflue non potabili, contribuendo anche al risparmio di costi economici e ambientali connessi alla creazione di nuove fonti di approvvigionamento idrico. Questo si rende necessario perché il riutilizzo delle acque nell'Ue è oggi molto al di sotto delle sue potenzialità, con la conseguenza che l’impatto ambientale e l’energia necessaria per l'estrazione e il trasporto di acqua dolce incidono molto più del necessario. Inoltre, un terzo del territorio dell'Ue soffre di stress idrico durante tutto l'anno e le carenze idriche continuano a costituire un’importante fonte di preoccupazione per molti Stati membri dell’Ue. Anche il manifestarsi di condizioni metereologiche sempre più imprevedibili, che includono notevoli episodi di siccità, afferma la Commissione, avranno con tutta probabilità conseguenze negative sia sulla quantità sia sulla qualità delle risorse di acqua dolce. Le nuove norme si propongono di garantire che si faccia l’uso migliore delle acque trattate provenienti da impianti di trattamento delle acque reflue urbane, fornendo un’alternativa affidabile per l'approvvigionamento idrico.