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2024-09-18 19:55

La Commissione Ue propone la revisione del sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra

QUEL CHE C’È DA SAPERE

La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione del sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra,al fine di salvaguardare la competitività internazionale dei settori industriali maggiormente esposti al rischio di delocalizzazione della produzione al di fuori dell'Ue, verso paesi con una politica meno restrittiva in materia di gas a effetto serra, e a far convogliare gli investimenti in ambito energetico verso alternative innovative e più ecologiche. La Commissione propone inoltre che gli Stati membri investano gli introiti ottenuti con lo scambio di emissioni in attività di sostegno ai paesi terzi che devono adeguarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.

Le modifiche proposte all’attuale sistema dovrebbero mettere a disposizione fondi supplementari da destinare all'innovazione a basse emissioni di carbonio — per la prima volta anche nei settori industriali ad alta intensità energetica — e alla modernizzazione dei sistemi energetici negli Stati membri più poveri. In tal modo, afferma la Commissione Ue, “si stimolerà ulteriormente la diffusione delle energie rinnovabili e di altre tecnologie a basse emissioni di carbonio ed efficienti sotto il profilo energetico che costituiscono, accanto alla decarbonizzazione, ulteriori obiettivi chiave dell'Unione dell'energia”.

Tra il 2021 e il 2030 si accantonerà il 2% delle quote, circa 310 milioni di quote in tutto, che saranno destinate alla creazione del Fondo per la modernizzazione, che riceverà contributi da tutti gli Stati membri ed erogherà a sua volta finanziamenti a dieci Stati membri aventi un PIL pro capite inferiore al 60% della media dell'UE (nel 2013). I paesi ammessi a fruirne sono: Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria.