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2025-05-23 16:16

Emissioni gas serra in calo nel 2023: i dati anticipati da ISPRA

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Con un comunicato stampa del 25 marzo, ISPRA ha diffuso in anteprima alcuni dati dell’Inventario nazionale delle emissioni di gas serra, che sarà trasmesso all’Unione Europea assieme agli scenari emissivi al 2055. I dati evidenziano una significativa riduzione delle emissioni climalteranti in Italia: nel 2023, il totale nazionale si attesta a 385 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, con un calo del 26% rispetto ai livelli del 1990 e del 6,8% rispetto al 2022.

Questa tendenza positiva è attribuita alla maggiore diffusione delle fonti rinnovabili, all’aumento dell’efficienza energetica, in particolare nei settori industriali, e alla progressiva sostituzione dei combustibili fossili più inquinanti con altri a minore intensità carbonica.

Il contributo più consistente alla riduzione complessiva arriva dal settore energetico, in particolare dalle industrie manifatturiere e delle costruzioni, le cui emissioni si sono ridotte del 45,2%, e dalle industrie energetiche, con un calo del 47,3%. Questo avviene nonostante l’aumento della produzione di energia, che nel 2023 è salita da 216,9 TWh a 264,7 TWh, e dei consumi elettrici, cresciuti da 218,7 TWh a 287,4 TWh.

Tuttavia, non tutti i comparti mostrano segnali incoraggianti: le emissioni del settore dei trasporti, di cui oltre il 90% provenienti dal trasporto stradale, continuano a crescere, con livelli che nel 2023 risultano superiori del 7% rispetto al 1990. Nonostante le direttive europee, le emissioni del comparto stradale si mantengono su valori simili a quelli del 2014, portando l’Italia oltre i tetti emissivi previsti dal regolamento europeo Effort Sharing. Secondo ISPRA, il superamento del limite fissato per le emissioni non-ETS (che includono trasporti, residenziale, agricoltura, rifiuti e industria leggera) ha registrato un aggravamento negli ultimi anni, raggiungendo nel 2023 8,2 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente.

Nel 2023, i settori più impattanti restano i trasporti (28% delle emissioni totali), la produzione di energia (21%), il comparto residenziale (18%) e l’industria manifatturiera (13%), che insieme contribuiscono a oltre la metà delle emissioni italiane di gas serra.