QUEL CHE C'È DA SAPERE
È stata presentata il 26 maggio in occasione della XXVIII Conferenza Mondiale del Gas dell’International Gas Union (Igu), la nuova edizione del report “Global Gas Report 2022” redatto da Igu, Snam e Rystad Energy, che esamina l’evoluzione del mercato energetico negli ultimi due difficili anni.
Il rapporto ha evidenziato che, a partire dal 2020, le emissioni di gas serra hanno ripreso la tendenza al rialzo, soprattutto nel settore energetico. Ciò è dovuto all'aumento della domanda di energia post-pandemia e al passaggio da gas a carbone causato degli alti prezzi del gas, esacerbati dalla mancanza di approvvigionamento energetico globale nel 2021-2022 e dall’invasione russa dell’Ucraina. La guerra ha inoltre portato all’attenzione la questione della sicurezza energetica, mostrato l’importanza della diversificazione degli approvvigionamenti e la conseguente necessità di ulteriori infrastrutture di importazione e stoccaggio gas. Il documento offre tre suggerimenti per sviluppare la sicurezza energetica e rendere il sistema del gas più resiliente: ribilanciare la struttura dei portafogli di approvvigionamento con una combinazione di contratti a lungo e breve termine, al fine di limitare l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi; diversificare maggiormente l’import di gas allo scopo di ridurre al minimo i rischi geopolitici; pianificare attentamente la capacità di generazione per adattarla alla crescente quota di produzione intermittente.
Nel documento si ricorda inoltre che le emissioni globali di gas serra dovranno raggiungere il picco al più tardi entro il 2025 e ridursi del 43% entro il 2030 per limitare il riscaldamento globale a circa 1,5°C e raggiungere lo zero netto all'inizio degli anni 2050. Considerato il poco tempo a disposizione, i governi, i responsabili politici e l'industria dovrebbero sviluppare strategie realistiche e realizzabili per guidare una profonda riduzione delle emissioni in tutti i settori. In questo contesto, secondo gli autori, il gas naturale e i gas decarbonizzati, a basso o nullo contenuto di CO2, potrebbero svolgere un ruolo chiave nel sostenere le iniziative di decarbonizzazione e nel portare avanti la transizione energetica globale.