QUEL CHE C'È DA SAPERE
L’entrata in vigore della nuova legislazione europea sull’agricoltura biologica slitta di un anno, dal 1° gennaio 2021 al 1° gennaio 2022. Lo ha annunciato la Commissione Ue, spiegando che la decisione è stata assunta su richiesta degli Stati membri, del Parlamento europeo, dei paesi terzi e di altre parti interessate.
Le nuove regole, afferma la Commissione europea, riflettono “la natura mutevole di questo settore in rapida crescita” e mirano a “garantire una concorrenza leale per gli agricoltori, prevenendo le frodi e mantenendo la fiducia dei consumatori”.
Il posticipo dell’entrata in vigore della nuova legislazione era stato originariamente richiesto per “la complessità e l'importanza del diritto derivato da adottare prima della data di entrata in vigore del nuovo disciplinare biologico”. Poi “la crisi del coronavirus ha obbligato tutti gli attori a concentrare i propri sforzi su altre questioni urgenti, rallentando il processo di consultazione”. Il rinvio tende anche a garantire i paesi terzi, in modo che abbiano tempo sufficiente per adattarsi alle nuove regole e sino in grado di continuare a esportare prodotti biologici nell'Ue.
Contemporaneamente all’annuncio dei rinvio, la Commissione europea ha annunciato l’avvio di una consultazione pubblica, che si concluderà il 23 ottobre, sul piano d’azione secondo cui il 25% della superficie agricola europea dovrà essere coltivato biologicamente entro il 2030.