Oggi:

2024-03-19 05:33

La Grande Muraglia Verde Africana

PROGETTI CONCRETI PER IL CLIMA

di: 
Gaia Pandolfi*

Il punto sulla realizzazione dell’ambizioso progetto per la sostenibilità e per il clima nel rapporto UNCCD “The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030”

Foto copertina: fonte https://www.greatgreenwall.org/about-great-green-wall 

La Grande Muraglia Verde è un movimento a guida africana che supera divisioni geografiche, politiche e culturali e ha l’ambizione di realizzare una linea di alberi lunga ottomila chilometri e larga quindici, che attraversa orizzontalmente l’intero continente africano dal Senegal al Gibuti. Entro il 2030 il progetto mira a ripristinare 100 milioni di ettari di territorio degradato, catturare 250 milioni di tonnellate di anidride carbonica e creare dieci milioni di posti di lavoro nelle aree rurali. Come spiega il sito Great Green Wall, l’iniziativa ha preso vita nel 2007 sotto la leadership dell’Unione Africana. Agli undici paesi che per primi avevano aderito se ne sono aggiunti altri dieci con l’obiettivo di contrastare la desertificazione e partecipare alla rinascita economica delle zone interessate. Se infatti Senegal, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Sudan, Ciad, Niger, Nigeria, Mali, Burkina Faso e Mauritania hanno preso parte fin da subito al progetto, nel corso degli anni hanno condiviso l’iniziativa anche Camerun, Ghana, Algeria, Benin, Capo Verde, Egitto, Gambia, Libia, Somalia, Tunisia.

Dell’ambizioso progetto della Grande Muraglia Verde si è parlato anche a margine della 21esima Conferenza delle Parti alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP21/CMP11), tenutasi a Parigi a fine 2015. Infatti, l’allora Commissario per l’Economia rurale e l’Agricoltura dell’Unione Africana, Tumusiime Rhoda Peace, dichiarava: “la Grande Muraglia Verde è uno dei più importanti programmi di ripristino del paesaggio e sta già portando un contributo fondamentale nell’affrontare gli effetti negativi del cambiamento climatico”.

Qualche mese fa si è tornati a parlare della Great Green Wall. Per la precisione lo scorso 11 gennaio, quando il presidente Emmanuel Macron ha accolto al Palazzo dell’Eliseo la quarta edizione del One Planet Summit, dedicata alle sfide nella tutela della biodiversità. Il Summit ha rilanciato il progetto della Grande Muraglia Verde e al termine del vertice il presidente francese ha annunciato il piano Great Green Wall Accelerator che prevede un finanziamento di 14,3 miliardi di dollari entro il 2025.

The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030 è il report dell’UNCCD, la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla Desertificazione, diffuso nello scorso settembre, che fornisce una panoramica completa sullo stato e l’attuazione del progetto. Secondo il rapporto, grazie ai lavori di risanamento del suolo sono stati creati oltre 335mila posti di lavoro, generando un indotto pari a novanta milioni di dollari. Corsi di formazione, trainings, sono stati organizzati per amministrazioni e comunità locali: fra i beneficiari anche agricoltori e categorie fragili come giovani e donne. Nel grafico sottostante si può osservare il numero dei posti di lavoro (sia a tempo indeterminato che provvisorio) creati grazie alle attività della Grande Muraglia Verde, oltre al numero dei diretti beneficiari dell’iniziativa e di coloro che hanno potuto usufruire dei corsi di formazione.

Figure 6  - Socio-economincs impacts of GGW land restoration activities
Fonte:
The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030, Report UNCCD, pagina 25.

Quanto ai territori recuperati, il dossier evidenza che fra il 2007 e il 2019 soltanto quattro milioni di ettari, sui 100 previsti, sono stati completamente ripristinati. Come possiamo notare guardando la Figura 1, circa la metà degli ettari di suolo in questione si trovano in Etiopia. Ecco perché - spiega il quinto capitolo del rapporto – per raggiungere gli obiettivi previsti entro il 2030, da oggi ai prossimi dieci anni sarà necessario adottare un ritmo più sostenuto, rigenerando 8,2 milioni di ettari l’anno con un costo stimato fino a 4,3 miliardi di dollari.

Figure 1 - Total restored area per country up to 2019
Fonte:
The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030, Report UNCCD, pagina 14.

Il report ricorda, quindi, come diversi programmi transfrontalieri – non sempre strettamente legati alle aree di intervento – abbiano supportato l’attuazione della Great Green Wall. Fra questi, The Sahel and West Africa Program (SAWAP) iniziativa tra il 2013 e il 2019 della Banca Mondiale e del Global Enviroment Facility (GEF); FAO’s Action Against Desertification Program avviato dal 2014 al 2019; Front Local Environnemental pour une Union Verte (FLEUVE) portato avanti dall’UNCCD tra il 2014 e il 2018. Inoltre, diverse organizzazioni internazionali come Tree Aid and SOS Sahel hanno contribuito ai progetti di rimboschimento delle aree interessate e al miglioramento delle condizioni sociali, economiche e ambientali delle popolazioni nel cuore dell’Africa.

Table 14 -Funding for multi-country projects reported by international donors
Fonte:
The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030, Report UNCCD, pagina 29.

 

La tabella 14 riporta i finanziamenti previsti per ciascun progetto transfrontaliero e il loro ammontare complessivo. Si può notare come l’iniziativa SAWAP abbia garantito la quota maggiore arrivando a stanziare 786 milioni di dollari.

 

L’iniziativa della Grande Muraglia Verde soddisfa tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, interconnessi fra loro e definiti dalle Nazioni Unite (UN Sustainable Development Goals). Più precisamente, il progetto contribuisce direttamente a perseguirne sei e presenta un collegamento indiretto con gli altri undici. Se appare piuttosto chiaro il legame con l’obiettivo numero 15 in merito al ripristino dei territori e la tutela della biodiversità, è necessario precisare che le attività della Great Green Wall contribuiscono anche agli obiettivi numero uno, due e otto riguardanti rispettivamente la riduzione della povertà, il miglioramento della sicurezza alimentare e un soddisfacente progresso economico. L’iniziativa, inoltre, si basa sul consumo e la produzione responsabile e presenta una forte componente di azione per il clima soddisfacendo così sia l’obiettivo numero 12 che numero 13.

 

Il report descrive, inoltre, una serie di sfide in cui si sono imbattuti i paesi interessati durante l’attuazione del progetto. Si tratta principalmente di temi riguardanti la governance, il monitoraggio e la reportistica, i finanziamenti, la tecnica in merito ai progetti di ripristino. La tabella sottostante fornisce un quadro generale e semplificato delle sfide che ciascun paese ha dovuto affrontare nel periodo dal 2011 al 2017.

Table 14 - Summary table of key challenges ecountered & reportered by GGW countries Fonte: The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030, Report UNCCD, pagina 35.

 

Da ultimo, il dossier disegna una roadmap, compresa la descrizione degli elementi principali e la tempistica da seguire, per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi previsti di un programma concreto in favore del clima globale e della sostenibilità da parte di paesi poveri e poverissimi del continente africano.

 

 

 

* collabora per la comunicazione con gli Amici della Terra

 

 

 

Riferimenti

 

greatgreenwall.org sito della Great Green Wall

 

The Great Green Wall Implementation Status and Way Ahead 2030, Report UNCCD, settembre 2020

 

au.int/en sito dell’Unione Africana