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2024-03-29 08:34

Contro le Bufale in Municipio

ORDINANZE DEI SINDACI PER BLOCCARE IL 5G

di: 
Redazione

Gli Amici della Terra della Toscana hanno presentato ricorso al TAR perché sia annullata l'ordinanza con cui il sindaco di Grosseto ha vietato l'installazione di impianti per il 5G sul territorio del Comune. Una ordinanza che lede i diritti dei cittadini e le legittime decisioni dello Stato. E favorisce la proliferazione di bufale pseudoambientaliste e pseudosalutiste.

Non è la prima volta, in Italia, che amministrazioni locali si oppongono a scelte nazionali di ordine strategico. Può essere necessario, quando le conseguenze di una decisione sul territorio non sono state valutate in modo appropriato.

Non è questo il caso però. Le ordinanze dei sindaci contro gli impianti per la Rete 5G appaiono assai pretestuose visto che molti anni di dibattito e un gran numero di verifiche ambientali e sanitarie non hanno portato ad alcuna evidenza scientifica sul paventato rischio sanitario dell’elettromagnetismo. Anche il principio di precauzione ha trovato grande applicazione in Italia, se consideriamo le iniziative di monitoraggio messe in atto dalle Regioni e il fatto che i limiti alle emissioni elettromagnetiche imposti per legge nel nostro paese sono i più bassi del mondo.

Nonostante ciò, le ordinanze si sono moltiplicate nelle ultime settimane spinte, con evidenza, dalle bufale diffuse sul Web che mettono persino in connessione il contagio del Covid 19 con gli impianti 5G. I sindaci che le adottano, però, si guardano bene dall’entrare nel merito di teorie così palesemente infondate e motivano i testi formali con generici richiami all’esigenza di tutelare la salute pubblica, puntando a costruirsi un’immagine di difensori del bene comune a buon mercato.

È disarmante il fatto che il Sindaco di Grosseto, come riportato dalla stampa, prima di prendere la sua decisione, anziché rivolgersi agli enti preposti o ad organismi ufficiali e riconosciuti, abbia valutato “le richieste di cautela di diverse associazioni, come ‘Atto primo: salute, ambiente e cultura’, l’associazione A.m.i.c.a e il Coordinamento nazionale nuove antenne”.

Nonostante l’evidente inconsistenza delle argomentazioni No 5G, nonostante il fatto che la crisi economica renda imperativo stare al passo con le tecnologie più avanzate, nonostante gli effetti devastanti che il No a tutto ha sull’ambiente e sull’economia del paese, non è attivo un dibattito politico pubblico adeguato a contrastare questi atti e gli unici ricorsi contro le ordinanze di blocco sono stati, finora, quelli delle aziende che hanno partecipato ai bandi per la sperimentazione e che, dunque, hanno un interesse diretto e commerciale nelle nuove installazioni.

Ora, prendendosi l’onere di dimostrare il danno che queste ordinanze possono provocare alla comunità nazionale e a quella cittadina, gli Amici della Terra della Toscana hanno deciso di reagire presentando un ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco di Grosseto e preparandosi a fare altrettanto nei confronti dell’ordinanza del sindaco di Pistoia.

Nel ricorso, gli avvocati Alessandro Tarducci e Alberto Caretti elencano gli atti normativi europei e nazionali che hanno portato ai programmi di sperimentazione della rete 5G, le procedure di partecipazione pubblica, di dibattito e confronto democratico e i passaggi di verifica tecnico scientifica. Si tratta di un percorso che consente ai paesi europei l’utilizzo diretto di una tecnologia determinante nel prossimo futuro e che garantisce un alto livello di protezione della salute pubblica.

Il ricorso ricorda fra l’altro che lo Stato italiano, in un quadro di scelte politiche europeeha investito le sue energie e le sue risorse sullo sviluppo della rete informatica, tra l'altro ricevendo 6,5 miliardi dalla concessione delle frequenze.

Presentando il ricorso alla stampa, il presidente degli Amici della Terra della Toscana, Sergio Gatteschi, rileva che il Sindaco di Grosseto, in maniera del tutto estemporanea, pensa di avere il diritto e le conoscenze necessarie per bloccare un investimento strutturale di enorme portata, verificato dalle massime organizzazioni sanitarie come l'Istituto Superiore di Sanità, e osserva: ”noi pensiamo che i diritti dei cittadini di Grosseto vengano lesi da questa ordinanza, su tutti i piani: economico, perché tutte le attività si servono in maniera crescente della rete,  sanitario, visto che il 5G consentirà persino le diagnosi mediche a distanza, il che specie su un territorio vasto come quello di Grosseto ha grandissima importanza, ambientale, perché la Green Economy si avvantaggerà moltissimo del sistema 5G”. 

Il 5G avrà un impatto straordinariamente positivo sulla Green Economy – sostengono infatti gli Amici della Terra toscani - e ne rappresenta un sostegno fondamentale: abbiamo visto durante l'emergenza COVID come la rete (quando è efficiente) consenta il lavoro da casa, abbattendo la necessità di servirsi dell'automobile; sarà più semplice ricevere certificati di enti pubblici, ricette, persino la spesa.  Smart Home, Smart City e Smart Grid, saranno realtà concrete nelle quali vivremo, dove anche i consumi e l'energia saranno ottimizzati grazie allo sviluppo delle reti necessarie all'loT (Internet of Things), e questo avrà impatti positivi anche per l'ambiente. 

Già oggi il monitoraggio in tempo reale dei consumi energetici ha condotto a risparmi notevoli: in Toscana, ad esempio, è parte essenziale del progetto di efficienza dell'Ospedale di Viareggio, che ha ridotto i consumi di energia elettrica e gas naturale del 39%. Strutture informatiche più potenti e più semplici da usare potranno estendere quelli che ora sono progetti pilota alla maggioranza degli edifici pubblici (scuole, ospedali, carceri, uffici, impianti sportivi, ecc.) e agli edifici privati.

Le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici, le agenzie, gli enti di ricerca e le università si sono candidati per la realizzazione di specifici progetti di sperimentazione e ricerca orientati all’utilizzo delle tecnologie emergenti attraverso la cooperazione tra più soggetti, in collaborazione con gli operatori titolari di frequenze utilizzabili per il 5G.

La tutela dell'ambiente – conclude Gatteschi - non può che andare di pari passo con lo sviluppo delle tecnologie e accompagnare il miglioramento della qualità della vita. 

Noi ci auguriamo che questa iniziativa serva a svegliare un dibattito pubblico più consapevole e a reagire all’ondata crescente di improvvisazione e di bufale nel web e nei municipi.