CONTRO IL REFERENDUM NO TRIV
Pubblichiamo la lettera aperta di un militante contro le speculazioni eoliche a tutti gli amici che, in questi anni, hanno collaborato intensamente alla causa comune e che ora sono travolti da una propaganda martellante che demonizza perfino il gas naturale per farci sposare un falso mito, quello del 100% rinnovabili subito, subitissimo, magari domani mattina…
Cari amici di lotta contro le speculazioni e devastazioni eoliche,
per anni abbiamo combattuto insieme, direi fino allo sfinimento, contro la propaganda che ha voluto imporre ai territori le devastazioni paesaggistiche dell’eolico industriale e del fotovoltaico sui suoli agricoli.
Una propaganda che ha diffuso nei media e tra la gente un falso mito: il 100% rinnovabili, subito, subitissimo, magari domani mattina.
Grazie al notevole lavoro svolto e alle riflessioni maturate fra noi, grazie all’utilizzo di un po’ di raziocinio, credevo che avessimo tutti capito che questo è un obiettivo illusorio, falso. Che se venisse attuato veramente, tramite imposizioni autoritarie, porterebbe alla devastazione di estesissimi territori.
Pensavo che fosse chiaro a tutti noi che rinunciare immediatamente alle fonti fossili, a tutte indistintamente, pure a quelle che inquinano molto meno come il gas naturale è impossibile, oltre che controproducente.
Ma purtroppo chiaro non è. Per nulla, anzi.
È appena partita nei social una propaganda asfissiante (e ignorate, direi io) sul prossimo referendum no-triv.
In se il referendum è una sciocchezza. Se vincessero i sì non sarebbero prorogabili le concessioni di alcuni pozzi dopo la loro scadenza. Si tratta di 21 pozzi, che in massima parte estraggono gas naturale. Pozzi che hanno concessioni che scadono anche tra 10 anni.
Quindi, dal punto di vista pratico si tratta di poco, pochissimo. Una perdita di tempo e risorse.
Ma quello che è veramente grave è che il quesito referendario è stato caricato di un significato che va molto al di là. Il messaggio è “Vota SÌ per bloccare TUTTE le trivelle”.
E infatti l’obiettivo dei promotori e dei loro alleati è VERAMENTE bloccare tutte le trivellazioni, ovunque, in Italia. E si prospettano all'orizzonte altri referendum...
Qualunque persona dotata di un minimo di buon senso capisce che si tratta di una forzatura massimalistica. Per di più, se si pensa che tutti noi indistintamente facciamo uso dei combustibili fossili e che dipendiamo da essi per cose che secondo me non sono secondarie come: alimentarsi (il cibo che mangiamo è in pratica tutto trasportato da camion, aerei, navi), viaggiare e scaldarsi.
Ovvero che la nostra vita (la nostra esistenza) dipende da essi, senza di essi, oggi, ma anche tra 20 anni, saremmo semplicemente morti. Morirebbero milioni di persone.
A corollario di ciò si avrebbe poi il fatto che una nazione che stoltamente decidesse di non estrarre neppure il gas metano che possiede (oltre al petrolio), poiché non vuole andare a piedi o morire di freddo, dovrebbe poi importarlo tutto dall’estero. Estero che mai e poi mai rinuncerebbe a estrarre gli idrocarburi, ovviamente.
Inoltre, in questa nazione verrebbe certamente in mente a qualcuno la bella idea di provare a sostituire il gas metano con biogas ottenuto da coltivazioni ad hoc, vi lascio immaginare lo scempio...
E sempre in questa nazione le rinnovabili diventerebbero un dogma inoppugnabile. Non uno dei molteplici sistemi con cui è possibile ottenere l’energia che ci serve.
Io sapevo benissimo che saremmo arrivati a questo. Che le associazioni e i politici che hanno sempre appoggiato gli speculatori delle rinnovabili non si sarebbero mai lasciati sfuggire l’occasione di demonizzare perfino il gas naturale per portare avanti i loro affari.
Sapevo bene che una massa di stolti, gente che pensa che la benzina che utilizzano arrivi da un’altra dimensione o che la loro casa sia riscaldata dalla fiamma della loro passione ecologista, sarebbe corsa ben volentieri dietro questi pifferai magici.
Sapevo bene che il nichilismo che alberga nella nazione avrebbe preferito una scorciatoia illusoria, costosa e massimalistica ad una attenta e meditata politica energetica vocata soprattutto all'efficienza energetica e al risparmio.
Lo sapevo.
Ma mi illudevo che almeno noi avessimo capito. E invece cosa scopro?
Che persino Italia Nostra, associazione a cui ho convintamente aderito, si è messa a correre dietro a questi pifferai magici e utilizza esattamente le stesse stolte parole d’ordine.
Il che mi fa concludere che tutto il lavoro svolto non è servito a nulla. I post che abbiamo pubblicato nei blog non li ha letti nessuno. Che noi italiani, spero di sbagliarmi, forse siamo proprio un popolo di sciocchi.
Saluti e auguri
Marco Galliano