QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) dell'Italia è stato inviato lo scorso 1 luglio alla Commissione europea (che lo ha pubblicato il 3 luglio sulla pagina dedicata ai PNIEC), diventando il quinto piano ricevuto dopo quelli di Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia.
Il piano, scrive il MASE in una nota, conferma gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023, superando in alcuni casi anche i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili. Il ministro Gilberto Pichetto ha evidenziato un approccio pragmatico e tecnologicamente neutrale, con attenzione particolare alla possibile futura integrazione dell'energia nucleare da fissione e fusione.
Nel PNIEC è prevista una forte accelerazione nell'uso delle energie rinnovabili, biometano, idrogeno, biocarburanti, veicoli elettrici, tecnologie di cattura e stoccaggio di CO2, pompe di calore. Si punta a raggiungere 131 GW di potenza da fonti rinnovabili entro il 2030, con specifici contributi da solare (79,2 GW), eolico (28,1), idrico (19,4), bioenergie (3,2) e geotermico (1).
In termini di efficienza energetica, grazie alle misure previste, si registra una importante riduzione dei consumi di energia primaria e finale ma sono previsti ulteriori sforzi per raggiungere gli obiettivi futuri.
Le emissioni di gas serra dovrebbero diminuire oltre gli obiettivi del "FitFor55" per i settori industriali regolati dall'ETS (obiettivo PNIEC ,-66% rispetto ai livelli del 2005, obiettivo UE, -62%), mentre che i settori “non-ETS” (civile, trasporti e agricoltura), nonostante i miglioramenti registrati, saranno necessari sforzi ulteriori per raggiungere gli sfidanti obiettivi europei.
Per la sicurezza energetica, il piano mira a ridurre la dipendenza dall'estero attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la costruzione di nuove infrastrutture. Saranno potenziate le interconnessioni elettriche e di gas con altri paesi europei, consolidando il ruolo dell'Italia come hub energetico.
Il piano dà priorità alla ricerca, sviluppo e innovazione per accelerare l'introduzione di tecnologie necessarie a raggiungere gli obiettivi del Green Deal e migliorare la competitività dell'industria italiana. Una sezione specifica è dedicata allo sviluppo del nucleare sostenibile, prevedendo l'installazione di 8 GW di energia nucleare entro il 2050, che potrebbe coprire l'11% della domanda nazionale di energia elettrica.
Il PNIEC è stato sviluppato con il contributo di Mase, Mef, Mit, Mimit, Mur e Masaf, con il supporto tecnico di GSE, RSE, ISPRA e i Politecnici di Torino e milano. 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e singoli cittadini sono stati coinvolti con una consultazione pubblica nel 2024. Le risposte alla consultazione hanno evidenziato un forte interesse per la decarbonizzazione dei trasporti, l'efficienza energetica degli edifici e le energie rinnovabili.