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2025-04-26 06:30

I dati del Rapporto 2023 di SNPA sulla qualità dell’aria

QUEL CHE C'È DA SAPERE

È stato presentato il 15 marzo a Torino il “Rapporto sulla qualità dell'aria - Edizione 2023” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) che analizza, con riferimento al periodo 2013-2022, lo stato, il trend e le dinamiche dell’inquinamento atmosferico in Italia.

I dati del Rapporto, raccolti da 650 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, mostrano un quadro in generale miglioramento, che conferma il trend positivo degli ultimi anni, ma sottolinea la necessità di proseguire nell’applicazione di misure di risanamento anche alla luce degli obiettivi a lungo termine contenuti nella revisione della Direttiva Europea sulla qualità dell’aria.

Nel 2023 i valori limite annuali del particolato atmosferico PM10 e del PM2,5 sono stati rispettati in tutti i punti di misura (311 su 312 per il PM2,5), mentre il valore limite giornaliero del PM10 è stato rispettato nell’89% delle stazioni di monitoraggio, con eccezioni concentrate soprattutto nell’area Nord est del bacino padano (47 superamenti su 63), in porzione della conca a nord del Vesuvio e in provincia di Frosinone. Il 2023, si legge nel comunicato SNPA, è stato l’anno migliore da quando sono disponibili dati di PM10 e PM2,5 (metà degli anni ’90, dal 2007 con la rete completa), sia in termini di superamenti della soglia giornaliera del PM10 sia nei valori medi annuali.

Poiché l’andamento dei valori del particolato è fortemente legato alle condizioni meteorologiche, il Rapporto solleva una preoccupazione per l’aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale (inversione termica a bassa quota, alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente) in alcune delle aree del paese solitamente più critiche, situazione che si è verificata con particolare rilevanza nei primi mesi del 2024.

Rientra nei limiti in quasi tutte le stazioni di monitoraggio (98%) anche il valore annuale del biossido di azoto, che nel 2023 segna una riduzione del 19% rispetto al decennio 2013-2022. I superamenti si verificano in stazioni influenzate da alti flussi di traffico stradale: Torino, Milano, Brescia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo.

Attenzione anche sui livelli di ozono, inquinante presente specialmente in estate (il caldo estremo e l’assenza di precipitazioni favoriscono i superamenti della soglia), il cui obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana è stato rispettato nel 2023 solo in 49 stazioni su 344, pari al 14%.