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2023-12-04 14:13

In Gazzetta il Piano del mare

QUEL CHE C'È DA SAPERE

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.248 del 23 ottobre (Suppl. Ordinario n. 36) il Piano del Mare per il triennio 2023-2025, lo strumento di programmazione di cui si dotano governo e parlamento per avviare una politica marittima unitaria e strategica, previsto dall’articolo 12 del DL n. 173 del 2022.

Il Piano, redatto dopo confronti e audizioni, a cura di un apposito comitato di esperti, era stato approvato lo scorso 31 luglio dal CIPOM, il Comitato interministeriale per le politiche del mare e dovrà essere aggiornato con cadenza triennale. È articolato in sedici direttici riguardanti gli spazi marittimi, le rotte commerciali, i porti, l'energia proveniente dal mare, la transizione ecologica dell'industria del mare, la pesca e l'acquacoltura, la cantieristica, l'industria armatoriale, il lavoro marittimo, la conservazione degli ecosistemi e le aree marine protette, la dimensione subacquea e le risorse geologiche dei fondali, il sistema delle isole minori, i turismi e sport del mare, i cambiamenti climatici, la cooperazione europea e internazionale e la sicurezza.

Nel documento viene definita la differenza tra il Piano del mare, uno strumento di indirizzo politico e di coordinamento nella prospettiva di una "visione d'insieme" per una strategia marittima nazionale, e il “Piano di gestione dello spazio marittimo” (previsto dalla Direttiva UE 23 luglio 2014, n. 89 poi recepita con il D.Lgs. 17 ottobre 2016, n. 201), che ha come principale finalità quella di “promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l'uso sostenibile delle risorse marine, assicurando la protezione dell'ambiente marino e costiero” e che, nell'ambito delle aree marine definite, individua specifiche "zone" e i loro relativi tipi di uso del mare prevalenti a livello spaziale e temporale e le misure, le raccomandazioni e gli indirizzi per lo svolgimento di queste attività. Si sottolinea anche la necessità di una accelerazione dei lavori per giungere alla definitiva approvazione del Piano di gestione, prevista entro il 31 marzo 2021, per cui l'Italia è sottoposta a procedura di infrazione.