QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il 24 ottobre la Commissione europea ha pubblicato il nuovo Rapporto sullo stato dell’Unione energetica 2023, in cui valuta la situazione della transizione verde a livello nazionale, europeo e globale.
Il Rapporto, giunto alla sua ottava edizione, è strutturato in 3 parti, di cui la prima descrive come il Green Deal europeo saia stato la base per la strategia di risposta alla crisi dell'UE nel 2022 e una strategia per la crescita e la competitività; la seconda parte analizza lo stato di avanzamento dell'attuazione dell'Unione dell'energia in tutte le sue 5 dimensioni, sulla base della valutazione della Commissione dell’attuazione dei piani nazionali integrati per l'energia e il clima (PNIEC); e l’ultima parte illustra le sfide future per il sistema energetico e la politica energetica dell’UE.
Insieme al Rapporto, la Commissione ha pubblicato 28 schede panoramiche complete, una per l’UE nel suo insieme e una per paese dell’UE, e molti altri documenti (scaricabili qui): il Rapporto sui progressi dell'azione per il clima 2023, la valutazione tecnica dei Rapporti sullo stato di avanzamento dei Piani nazionali per l'energia e il clima, il rapporto sui sussidi energetici, la relazione sui progressi della competitività delle tecnologie verdi, il rapporto sulla sostenibilità delle bioenergie, il rapporto sulla ristrutturazione del patrimonio edilizio, la relazione sull'attuazione della direttiva sull'elettricità, il rapporto sulla qualità della benzina e del gasolio utilizzati per l'autotrasporto, il rapporto sull'attuazione della direttiva Ccs, la relazione sull'attuazione della strategia dell'UE sull'adattamento ai cambiamenti climatici. Non ancora pubblicato ma previsto anche un rapporto sul funzionamento del mercato della CO2 nel 2022.
Tra i dati riportati dalla Commissione emerge che le emissioni nette di gas serra dell'Unione europea sono diminuite di circa il 3% nel 2022, che porta al 32,5% il calo rispetto al 1990; le importazioni di carbone dalla Russia sono state eliminate, quelle di petrolio sono state ridotte del 90%, quelle di gas da 155 miliardi di metri cubi nel 2021 a circa 80 mld mc nel 2022 e 40-45 nel 2023; la domanda di gas è stata ridotta di oltre il 18% rispetto ai cinque anni precedenti, con un risparmio di circa 53 mld mc; in vista dell'inverno 2022-2023 gli stoccaggi sono stati riempiti e, ad oggi, sono pieni per oltre il 98%; la piattaforma per gli acquisti comuni di gas ha raccolto 44,75 mld mc di domanda abbinandoli a 52 mld mc di offerta; nel 2022 sono stati installati 41 GW di fotovoltaico (+60% rispetto al 2021), mentre la nuova potenza eolica è aumentata del 45% nel 2022, il 39% dell'elettricità è stata generata da fonti rinnovabili.
La Commissione invita, inoltre, gli Stati membri ad attuare i loro impegni condivisi, e i propri PNIEC e a presentare i piani aggiornati per consentire una valutazione approfondita entro la fine di quest’anno. La relazione 2023, si legge in un comunicato stampa della Commissione, presenta la prima valutazione delle relazioni sui progressi presentate dagli Stati membri sui PNIEC del 2019, fondamentale per fare il punto sulla posizione dell’UE nel realizzare le sue ambizioni in materia di clima ed energia.
Secondo la Commissione, affinché l’UE raggiunga gli obiettivi al 2030 e al 2050, occorre un’accelerazione notevole. La quota di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia ha registrato un aumento medio annuo di 0,67 punti percentuali dal 2010, ma per il raggiungimento del nuovo obiettivo UE del 42,5% per il 2030 occorrerà una crescita molto più rapida nei prossimi anni. Stesso discorso per la riduzione delle emissioni di gas serra che, sebbene continua, ha bisogno di accelerare il ritmo e quasi triplicare le riduzioni annuali.
La relazione sullo stato dell'Unione dell'energia sottolinea, inoltre, l'importanza di rafforzare la competitività e la leadership industriale dell'UE nel nuovo contesto energetico globale e di concludere in particolare la legislazione sull'assetto del mercato dell'elettricità, sulla legge sull'industria Net-Zero e sulla legge sulle materie prime critiche.