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2025-03-26 06:29

Greenwashing: accordo Consiglio e Parlamento UE sulla direttiva

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 19 settembre il Consiglio e il Parlamento europei hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla Direttiva, proposta dalla Commissione nel marzo 2022, che mira a rafforzare i diritti dei consumatori modificando la direttiva sulle pratiche commerciali sleali (ad esempio il “greenwashing” e l’obsolescenza precoce) e la direttiva sui diritti dei consumatori e adattando entrambe alla transizione verde.

L'accordo, spiega una nota del Consiglio UE, mantiene i principali obiettivi della direttiva ma introduce alcuni miglioramenti, come l'inclusione nell'elenco delle pratiche vietate delle dichiarazioni sleali basate sulla compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, misure più incisive contro l'obsolescenza precoce, il chiarimento della responsabilità dei professionisti in determinati casi e l'introduzione di un formato armonizzato per aumentare la visibilità della garanzia commerciale volontaria di durabilità, nonché miglioramenti per quanto riguarda il promemoria sulla garanzia legale di conformità.

L'accordo provvisorio, al fine di contrastare più efficacemente le pratiche commerciali sleali che impediscono ai consumatori di compiere le scelte giuste optando per prodotti e servizi più verdi o più circolari prevede, nel dettaglio: migliorare la credibilità dei marchi di sostenibilità definendo gli elementi chiave del sistema di certificazione su cui devono basarsi, a meno che non siano stabiliti dalle autorità pubbliche; aumentare la trasparenza e il monitoraggio delle dichiarazioni relative alle prestazioni ambientali future; includere nell'elenco delle pratiche commerciali vietate le dichiarazioni sleali basate sulla compensazione delle emissioni di gas a effetto serra, e in tal modo impedisce ai professionisti di dichiarare che un prodotto ha un impatto ambientale neutro, ridotto o migliorato sulla base di programmi di compensazione non verificati; chiarire la responsabilità dei professionisti in relazione alle informazioni (o alla mancanza di informazioni) sull'obsolescenza precoce, agli aggiornamenti non necessari del software o all'obbligo ingiustificato di acquistare pezzi di ricambio originali; queste pratiche saranno vietate, ma il testo di compromesso chiarisce che i professionisti sono responsabili solo se sono disponibili informazioni sulle caratteristiche di progettazione che portano a tali situazioni; introdurre un'etichetta armonizzata con informazioni sulla garanzia commerciale di durabilità offerta dai produttori che includerà un riferimento alla garanzia legale di conformità; inoltre, nei negozi e sui siti web sarà visualizzato un avviso armonizzato per fornire informazioni sulla garanzia legale di conformità; concedere agli Stati membri tempo sufficiente per adeguarsi alle modifiche della legislazione, con un periodo di recepimento di 24 mesi.

L'accordo dovrà ora essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.