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2024-10-07 01:27

Il rapporto Ispra 2023 su indicatori efficienza e decarbonizzazione

QUEL CHE C'È DA SAPERE

È stato pubblicato il Rapporto ISPRA, edizione 2023, “Efficiency and decarbonization indicators in Italy and in the biggest European countries” che esamina gli andamenti degli indicatori energetici ed economici in relazione alle emissioni di gas a effetto serra e al consumo energetico, dal 2005 al 2021, confrontando gli indicatori di efficienza e decarbonizzazione in Italia e nei maggiori Paesi europei. Nel rapporto, inoltre, è stato analizzato il ruolo dei fattori determinanti per le emissioni di gas serra, come la crescita economica, le energie fossili e rinnovabili, l'efficienza di trasformazione, le intensità di carbonio ed energetica. Per quanto riguarda il settore elettrico, sono stati elaborati i fattori di emissione dei gas serra.

Il consumo di energia per unità di PIL in Italia tra il 2005 e il 2021 si è ridotto del 16%, mentre le emissioni di gas serra per unità di PIL sono scese del 27,2%. Anche le emissioni per unità di energia consumata in tutti i principali settori produttivi sono diminuite dal 2005: -6,6% per l'agricoltura, -14,1% per l'industria. Per quanto concerne le fonti rinnovabili, tra i principali Paesi europei l'Italia è seconda solo alla Svezia in termini di quota sul consumo interno lordo di energia: 19,4% nel 2021, contro la media europea del 17,7%.

Nel confronto con i principali Paesi europei, l’Italia dimostra un'elevata efficienza energetica ed economica del proprio sistema energetico: l'intensità energetica, espressa in termini di consumo interno lordo di energia per unità di PIL, è tra le più basse nei principali Paesi Europei, 91,5 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) contro 107,4 tep dei 27 Paesi dell'Unione Europea nel 2021. Le emissioni di gas serra nazionali per unità di consumo interno lordo di energia sono più elevate della media europea (2,72 tonnellate di CO2 equivalente (tCO2eq/tep) contro i 2,45 dei Paesi UE), per la presenza di una quota non trascurabile di energia nucleare in Europa.

Il confronto degli andamenti delle emissioni di gas serra e del PIL mette in risalto anche il disaccoppiamento tra emissioni ed economia, sebbene inferiore a quello registrato negli altri Paesi. Nel periodo 1995-2021, infatti, la crescita delle emissioni è stata generalmente più lenta di quella dell’economia a causa, principalmente, della sostituzione di combustibili a più alto contenuto di carbonio (avvenuta soprattutto nel settore della produzione di energia elettrica e nell’industria) unita all’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili. Di fondamentale importanza è stata anche la crescente elettrificazione dei consumi finali nell’industria, tra i più elevati in Europa.

Anche l'efficienza complessiva del sistema energetico è al di sopra della media europea: nel 2021 l'energia disponibile per i consumi finali nazionali costituisce il 77,5% del consumo interno lordo di energia, contro il 72,7% della media dei Paesi UE, mostrando quindi una elevata efficienza di trasformazione energetica.