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2024-09-20 23:20

Tassonomia: aperta la consultazione sull'ultimo atto delegato

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 3 aprile la Commissione europea ha avviato la consultazione pubblica, invitando tutti i soggetti interessati ad inviare le proprie osservazioni fino al 3 maggio, per giungere nei prossimi mesi al completamento del quadro della disciplina della Tassonomia (definita dal Regolamento (UE) 2020/852), con la pubblicazione dell'ultimo atto delegato.

La consultazione riguarda quattro dei sei obiettivi climatici fissati dal Regolamento 2020/852: uso sostenibile e tutela delle risorse idriche e marine, transizione verso l'economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità.

Gli atti delegati integrano il Regolamento sulla Tassonomia tramite la definizione dettagliata di criteri per la classificazione della sostenibilità delle attività economiche, agevolando quindi investitori e aziende nell’individuazione delle attività in grado di contribuire al raggiungimento di sei specifici obiettivi ambientali identificati dalla Tassonomia.

Il primo atto delegato della Tassonomia, presentato ad aprile 2021, riguardava i primi due obiettivi climatici, coprendo oltre dieci settori, dall’energia rinnovabile alla silvicoltura passando per la ristrutturazione degli edifici e i trasporti. In quella occasione, a causa delle forti pressioni politiche sui temi del gas e dell’energia nucleare, la Commissione europea rinviò la decisione su questi temi all’anno successivo, con un provvedimento integrativo specifico.

Secondo la bozza, il secondo atto delegato includerà nella tassonomia le attività di gestione, costruzione e ammodernamento degli impianti di raccolta e separazione dei rifiuti, mentre saranno esclusi termovalorizzatori e le discariche; la costruzione, l'ampliamento, la gestione e l'ammodernamento di impianti di depurazione, raccolta delle acque meteoriche e trattamento delle acque grigie; le attività di riparazione, vendita di pezzi di ricambio e di beni di seconda mano. Nel documento è inoltre evidenziata la necessità di puntare sull’ecodesign, progettando beni durevoli e facilmente riparabili; anche gli imballaggi hanno un ruolo importante, infatti se riutilizzabili o contenenti almeno il 65% di materiale riciclato potranno essere considerati sostenibili.