Oggi:

2024-09-08 04:31

Industria green e materie prime critiche: le proposte della Commissione

QUEL CHE C'È DA SAPERE

La Commissione ha adottato il 16 marzo due Proposte di regolamento, annunciate dal Green Deal Industrial Plan di febbraio, su industria green (Net-Zero Industry Act) e materie prime critiche (Critical Raw Materials Act) che dovranno ora essere discusse e approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
Il Net-Zero Industry Act ha come obiettivi il semplificare il quadro normativo e il migliorare il contesto di investimento in Europa di tecnologie fondamentali per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e garantire la resilienza del sistema energetico decarbonizzato. L’obiettivo minimo è il raggiungimento del 40% di produzione in Europa di tecnologie critiche per la transizione al 2030.
L’Atto si basa su sei pilastri: stabilire e migliorare le condizioni abilitanti per gli investimenti nelle tecnologie net-zero, dando priorità ai progetti strategici Net-Zero, compresi i siti per lo stoccaggio sicuro delle emissioni di CO2 catturate; accelerazione della cattura di CO2, con un obiettivo UE di 50 Mt di raggiungere una capacità di iniezione annuale nei siti di stoccaggio strategici entro il 2030 e contributi proporzionali da parte dei produttori di petrolio e gas UE; facilitare l'accesso ai mercati attraverso obbligo per le autorità pubbliche di considerare i criteri di sostenibilità e resilienza negli appalti pubblici; miglioramento delle competenze per una forza lavoro qualificata, anche attraverso la creazione di Net-Zero Industry Academies; promuovere l’innovazione tramite l’istituzione, da parte degli Stati membri, di sandbox normativi per testare tecnologie innovative a zero emissioni e stimolare l'innovazione, in condizioni normative flessibili; creazione di una piattaforma Net-Zero Europe che aiuterà la Commissione e gli Stati membri a coordinare le azioni e scambiare informazioni, anche in merito ai partenariati industriali Net-Zero.
Il Critical Raw Materials Act intende rafforzare tutte le fasi della catena del valore delle materie prime essenziali in Europa, attraverso la diversificazione delle importazioni, il miglioramento della capacità di monitoraggio e l’attenuazione dei rischi di interruzione dell'approvvigionamento di materie prime essenziali. Il regolamento aggiorna l'elenco delle materie prime critiche, individuando un elenco di materie prime strategiche e introducendo obiettivi minimi per le capacità nazionali nelle catene di approvvigionamento strategiche entro il 2030. Inoltre, ridurrà gli oneri amministrativi, razionalizzando le procedure di autorizzazione per i progetti di materie prime critiche nell'UE. I progetti strategici selezionati beneficeranno del sostegno per l'accesso ai finanziamenti e di tempi di autorizzazione più brevi (24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di trasformazione e riciclaggio). I paesi dell'UE dovranno anche sviluppare programmi nazionali per l'esplorazione delle risorse geologiche. È previsto anche il monitoraggio delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e il coordinamento degli stock strategici tra gli Stati membri, con stress test per alcune grandi aziende. Sarà istituito un partenariato di competenze su larga scala sulle materie prime critiche e un'accademia delle materie prime. Gli Stati membri dovranno adottare e attuare misure nazionali per migliorare la raccolta dei rifiuti ricchi di materie prime critiche e garantirne il riciclo. A livello internazionale l'UE cercherà partenariati reciprocamente vantaggiosi con i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, in particolare nel quadro della sua strategia Global Gateway, e istituirà un club delle materie prime critiche.

La Commissione ha adottato il 16 marzo due Proposte di regolamento, annunciate dal Green Deal Industrial Plan di febbraio, su industria green (Net-Zero Industry Act) e materie prime critiche (Critical Raw Materials Act) che dovranno ora essere discusse e approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Il Net-Zero Industry Act ha come obiettivi il semplificare il quadro normativo e il migliorare il contesto di investimento in Europa di tecnologie fondamentali per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e garantire la resilienza del sistema energetico decarbonizzato. L’obiettivo minimo è il raggiungimento del 40% di produzione in Europa di tecnologie critiche per la transizione al 2030.

L’Atto si basa su sei pilastri: stabilire e migliorare le condizioni abilitanti per gli investimenti nelle tecnologie net-zero, dando priorità ai progetti strategici Net-Zero, compresi i siti per lo stoccaggio sicuro delle emissioni di CO2 catturate; accelerazione della cattura di CO2, con un obiettivo UE di 50 Mt di raggiungere una capacità di iniezione annuale nei siti di stoccaggio strategici entro il 2030 e contributi proporzionali da parte dei produttori di petrolio e gas UE; facilitare l'accesso ai mercati attraverso obbligo per le autorità pubbliche di considerare i criteri di sostenibilità e resilienza negli appalti pubblici; miglioramento delle competenze per una forza lavoro qualificata, anche attraverso la creazione di Net-Zero Industry Academies; promuovere l’innovazione tramite l’istituzione, da parte degli Stati membri, di sandbox normativi per testare tecnologie innovative a zero emissioni e stimolare l'innovazione, in condizioni normative flessibili; creazione di una piattaforma Net-Zero Europe che aiuterà la Commissione e gli Stati membri a coordinare le azioni e scambiare informazioni, anche in merito ai partenariati industriali Net-Zero.

Il Critical Raw Materials Act intende rafforzare tutte le fasi della catena del valore delle materie prime essenziali in Europa, attraverso la diversificazione delle importazioni, il miglioramento della capacità di monitoraggio e l’attenuazione dei rischi di interruzione dell'approvvigionamento di materie prime essenziali. Il regolamento aggiorna l'elenco delle materie prime critiche, individuando un elenco di materie prime strategiche e introducendo obiettivi minimi per le capacità nazionali nelle catene di approvvigionamento strategiche entro il 2030. Inoltre, ridurrà gli oneri amministrativi, razionalizzando le procedure di autorizzazione per i progetti di materie prime critiche nell'UE. I progetti strategici selezionati beneficeranno del sostegno per l'accesso ai finanziamenti e di tempi di autorizzazione più brevi (24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di trasformazione e riciclaggio). I paesi dell'UE dovranno anche sviluppare programmi nazionali per l'esplorazione delle risorse geologiche. È previsto anche il monitoraggio delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche e il coordinamento degli stock strategici tra gli Stati membri, con stress test per alcune grandi aziende. Sarà istituito un partenariato di competenze su larga scala sulle materie prime critiche e un'accademia delle materie prime. Gli Stati membri dovranno adottare e attuare misure nazionali per migliorare la raccolta dei rifiuti ricchi di materie prime critiche e garantirne il riciclo. A livello internazionale l'UE cercherà partenariati reciprocamente vantaggiosi con i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, in particolare nel quadro della sua strategia Global Gateway, e istituirà un club delle materie prime critiche.