QUEL CHE C'È DA SAPERE
È stato approvato il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale, comunica una nota del MASE del 3 febbraio scorso, arrivato ormai alla sua quinta edizione, da quando la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è entrata in Costituzione (Legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1).
Il Rapporto fornisce elementi da considerare nell’attuazione del Piano per la Transizione Ecologica, della Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è annualmente trasmesso al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi sociali, economici e ambientali coerenti con l’annuale programmazione finanziaria e di bilancio.
Il Rapporto è redatto, come previsto dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 221, art. 67, dal Comitato per il Capitale Naturale (CCN, istituito con DPCM 18 aprile 2016), presieduto dal Ministro dell’Ambiente e composto da dieci Ministri, dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dalla Conferenza delle Regioni, cinque Istituti pubblici di Ricerca ed un gruppo di esperti della materia nominati dal Ministro dell’Ambiente, tra cui ISPRA.
Il documento ha il compito di evidenziare ai policy makers il fondamentale ruolo ricoperto dal Capitale Naturale italiano rispetto al sistema socioeconomico del Paese, elaborando schemi concettuali, migliorando la conoscenza e affinando modelli di misurazione del Capitale Naturale e degli impatti delle politiche su esso.
Disponibili anche un sintesi e una raccolta di infografiche.