DEVASTAZIONE EOLICA SUL MUGELLO
L’AGSM, multiservizi veronese, titolare dei progetti eolici nel Mugello ha querelato per diffamazione gli esponenti del locale comitato contro l’eolico. Il Giudice ha archiviato. Ma, come commenta Alberto Cuppini nell’articolo, questa azione legale, intimidatoria e proterva, deve essere intesa come preventiva ed a futura memoria, al fine di continuare ad operare nella stessa zona (per coprire l’Appennino, ed il Mugello in particolare, di pale eoliche) senza incontrare la stessa dura opposizione delle comunità di Vicchio e Dicomano.
Il progetto eolico e il paesaggio di Giotto e del Beato Angelico
Il nuovo impianto eolico progettato da AGSM, la società multiservizi di Verona, sul monte Giogo di Villore, nel Mugello, è previsto sul crinale appenninico principale in provincia di Firenze, nei comuni di Vicchio e Dicomano. L’impianto avrebbe una potenza di 29,6 MegaWatt, distribuita fra otto turbine di altezza, al mozzo, fra i 95 e i 99 m, cui si aggiungono eliche fra i 65 e i 70 m complessivamente alte più o meno 168 metri, cioè come un grattacielo di 55 piani, destinati a modificare, per sempre, il contesto paesaggistico di Giotto e del Beato Angelico (che a Vicchio sono nati), e a fare da sfondo al paesaggio toscano, almeno del medio Valdarno fino alle porte di Firenze, ai monti del Chianti, al Pratomagno e ovviamente a tutto il Mugello e al suo Appennino, Falterona compresa, ma anche alla Romagna (come descritto in questo articolo precedente).
Le torri eoliche saranno connesse con 7,5 km di linee interrate per il collegamento alla cabina di impianto da realizzare e 21 km di linee interrate per raggiungere la sottostazione, saranno sostenute da plinti di fondazioni con un diametro di circa 20 metri, alti 3 metri e con micro-pali in profondità che potrebbero interferire con le sorgenti presenti nell’Appennino. Per riuscire a montare le pale sarà inoltre necessario realizzare grandi piazzole e piste di stoccaggio. Saranno complessivamente interessati dai lavori svariati ettari di territorio. L’intera viabilità locale per essere adeguata al trasporto dei vari componenti subirà un vero e proprio stravolgimento.
Indovina di quali delinquenti stiamo parlando
Di seguito, da “Ok Mugello” del 5 gennaio scorso, riprendiamo la cronaca sintetica del fatto giudiziario, ovvero del reato, della denuncia e della sentenza.
Nel giugno del 2020, AGSM ha denunciato per diffamazione Piera Ballabio di Italia Nostra, Laura Barlotti consigliere comunale della lista civica DicomanocheVerrà e Nicola Di Renzone, direttore del giornale online “Ok Mugello”.
Ecco il contenuto del reato commesso, secondo AGSM: “Ballabio pubblica un post che riporta la notizia – presente con grande rilevanza su tutti i giornali del Veneto e non solo – relativa all’inchiesta della Procura di Venezia sulla N’drangheta che vede tra gli arrestati l’ex presidente (poi condannato a 2 anni e 8 mesi) e il direttore generale di AMIA, società partecipata al 100% da AGSM. Barlotti successivamente, in un altro post, attacca la maggioranza consiliare per non aver preso ancora una posizione ufficiale riguardo il progetto dell’eolico, anche in considerazione del fatto che i vertici della società controllata da AGSM si trovano al centro delle indagini relative ad infiltrazioni della N’drangheta a Verona. Di Renzone, sul giornale di cui è direttore, pubblica i commenti di Ballabio e Barlotti. La Procura fiorentina propone l’archiviazione. AGSM si oppone. Il Giudice per le Indagini Preliminari fissa l’udienza il 21 dicembre”.
C’è un giudice a Firenze
AGSM deposita a ridosso dell’udienza ulteriore documentazione, tuttavia il Giudice decide di archiviare la denuncia per i seguenti motivi: nessun detrimento della reputazione di AGSM è in qualche modo riconducibile agli accusati, che si sono limitati a riportare la notizia relativa all’inchiesta veneziana senza offendere deliberatamente AGSM e i suoi portavoce;
“ma, quand’anche dalle dichiarazioni delle querelate fosse derivato un qualche detrimento della reputazione di AGSM – prosegue il Giudice – occorrerebbe tenere conto che quelle di Ballabio e Barlotti sono dichiarazioni di partecipanti in prima persona alla vita politica delle comunità coinvolte: appare evidente come la sussistenza del reato debba tenere anche conto della portata della c.d. scriminante “costituzionale” della libertà di manifestazione del pensiero, radicata nell’art. 21 della Costituzione, sub specie del diritto di critica. La giurisprudenza di legittimità è infatti consolidata nel ritenere lecita l’affermazione, anche di natura giornalistica, che, pur diffamatoria, sia giustificata dall’esercizio del diritto costituzionale di libera critica, nel rispetto dei canoni di verità del fatto, di pubblico interesse alla conoscenza dello stesso e di continenza espressiva;
i tre canoni sopraddetti sono stati ampiamente rispettati”.
Se hai a che fare con l’eolico dell’Agsm, una critica legittima ti può costare una denuncia. Il commento di Alberto Cuppini, sulla Rete della Resistenza sui Crinali:
“Il giudice conferma che in Italia si può ancora criticare legittimamente l’Agsm e archivia la sua denuncia per diffamazione.
Parrebbe dunque che, almeno per il momento, in Italia tutti abbiano ancora diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Ne siamo sollevati ed a maggior ragione ne sono sollevati i tre denunciati, che hanno affrontato spese e preoccupazioni di ogni tipo. Ci rallegriamo con loro e con tutte le altre associazioni ed i cittadini che avrebbero potuto correre rischi analoghi in futuro, nel caso in cui si fosse proceduto con la denuncia dell'Agsm.
Tuttavia, non ci sentiamo di unirci ai peana che abbiamo letto nei commenti, alla conclusione di questa vicenda giudiziaria.
Purtroppo, conosciamo bene lo spregiudicato modo di comportarsi dell'Agsm in materia di eolico. Sono anni che abbiamo a che fare con le loro sgradite attenzioni alle nostre montagne. Erano perfettamente consapevoli della natura temeraria della loro azione legale e che l'esito non avrebbe potuto essere che questo (anche se, in materia di energie rinnovabili, abbiamo visto troppo spesso l'applicazione di tutele preferenziali inesistenti, assurde se non addirittura anticostituzionali a tutto vantaggio dei sedicenti "Salvatori del Pianeta"). All'Agsm non sono stupidi. Non a caso sono state attaccate queste tre persone, pur nella consapevolezza di vedersi rigettata la denuncia. Erano i rappresentanti dell'associazionismo, della politica e della stampa locale.
Un'azione del genere, perdente in partenza, non avrebbe avuto alcun senso specie adesso, quando i giochi sono ormai fatti e siamo alla vigilia della decisione definitiva sull'autorizzazione all'impianto al giogo di Villore.
È dunque evidente che il vero fine ultimo a cui l'Agsm teneva non è questo specifico impianto, quanto piuttosto la possibilità di continuare ad operare nella stessa zona per coprire l'Appennino (come candidamente confessato in pubblica assemblea), ed il Mugello in particolare, di pale eoliche senza incontrare la stessa dura opposizione delle comunità di Vicchio e Dicomano.
Questa azione intimidatoria e proterva deve quindi essere intesa come preventiva ed a futura memoria.
Quale difesa, allora, per queste deboli comunità montane? C'è solo una soluzione: tenere accuratamente l'Agsm fuori da casa propria fin da subito, al loro primo apparire.
La battaglia è appena cominciata. Invitiamo per l'ennesima volta tutte le comunità dell'Appennino Tosco Emiliano-Romagnolo alla massima vigilanza contro i pifferai dell'eolico. Teneteli fuori dalla porta. Appena mettono un piede in casa altrui, già si sentono i padroni”.