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2024-03-29 08:31

Transizione energetica: c’è ancora molto da fare per la IEA

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 13 ottobre scorso la IEA (International Energy Agency) ha pubblicato il nuovo rapporto, “World Energy Outlook 2021”, dedicato alle soluzioni e tecnologie per decarbonizzare la produzione di energia elettrica nelle sette potenze economiche mondiali (Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, che insieme costituiscono circa il 40% circa dell’economia globale e il 25% delle emissioni totali di CO2 per usi energetici).

L’IEA ha esplorato due scenari per comprendere il possibile sviluppo del settore energetico globale nei prossimi decenni e le relative implicazioni: lo “Scenario delle Politiche Dichiarate” (Stated Policies Scenario), basato sulle misure energetiche e climatiche che i governi hanno effettivamente messo in atto ad oggi e che vede quasi invariate rispetto agli attuali livelli le emissioni annuali e le temperature medie globali nel 2100 a +2,6 °C rispetto ai livelli preindustriali; lo “Scenario sugli Impegni Annunciati” (Announced Pledges Scenario), basato sugli impegni di emissioni nette zero annunciati dai governi e che comporta la diminuzione del 40% delle emissioni globali di CO2 entro il 2050 e un aumento della temperatura media globale nel 2100 di 2,1 °C.

Date le differenze tra i risultati dei due scenari entro il 2050, IEA ribadisce la necessità di impegni più ambiziosi se il mondo vuole raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo. Per decarbonizzare il mix elettrico, secondo la IEA, è fondamentale spingere ulteriormente sulle rinnovabili, investire su nucleare, idrogeno, e-ammoniaca e cattura della CO2, tagliare la generazione fossile non accompagnata da Ccs e, in particolare, a partire dal 2021 non approvare più progetti di centrali a carbone unabated, riconvertendo gli impianti esistenti.