QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il decreto Fer2 è ancora in alto mare e la sua adozione slitta a data da destinarsi. Lo ha comunicato la sottosegretaria allo sviluppo economico Alessandra Todde, rispondendo a due interrogazioni presentate da Sara Moretto (Italia Viva) e da Zucconi (FdI), che chiedevano conoscere i tempi di adozione del provvedimento riguardante l'incentivazione delle rinnovabili che hanno i maggiori costi, tra cui, in particolare la geotermia.
La sottosegretaria ha ricordato che a fine 2019 il ministero aveva modificato lo schema di decreto, tenendo conto delle novità legislative intervenute in materia di biogas e biomasse. Dopo di che c’era stato un confronto con i ministeri dell’ambiente e delle politiche agricole, che devono esprimere il loro concerto, al fine di “evitare disomogeneità” nelle politiche di incentivazione tra i vari strumenti e le diverse categorie di impianti.
Dopo alcuni mesi di confronto tecnico “si è arrivati a convergere su molteplici questioni riguardanti in particolare biomasse e biogas, di precipuo interesse del ministero delle politiche agricole”.
Intanto, però, gli operatori della geotermia hanno avanzato specifiche richieste, “che rimettono in discussione alcune soluzioni tecnologiche già definite nel 2019”. A questo punto si apre una nuova fase di consultazione delle parti, per arrivare all'acquisizione dei pareri della Conferenza unificata e dell'Arera, di nonché ad una consultazione pubblica. Successivamente, lo schema di decreto sarà notificato alla Commissione europea per la verifica di compatibilità con le regole sugli aiuti di Stato.