QUEL CHE C’È DA SAPERE
La commissione ambiente della Camera ha dato parere favorevole allo schema di decreto del presidente del Consiglio che ripartisce le risorse del “Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese”.
Rispetto alla quota disponibile del Fondo, pari a 42,7 miliardi di euro, il decreto assegna al ministero dell'Ambiente solo l'1.5%: 12 milioni di euro per il 2019, 79 per il 2020, 97 per il 2021, 462 per gli anni dal 2022 al 2033.
I 650 milioni di euro complessivi assegnati al ministero dell’Ambiente per il periodo 2019-2033 sono ripartiti nel seguente modo: 27,1 milioni di euro per la messa in sicurezza e bonifica nei Siti di interesse nazionale (Sin) di Balangero, Brescia Caffaro, Casale Monferrato, Pioltello e Rodano; 302,8 milioni per interventi relativi ad agglomerati interessati dalla causa europea C251/17 relativa alla raccolta e trattamento delle acque reflue urbane; 35 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture verdi – rete sentieristica – nelle aree protette nazionali; 35 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture verdi – muretti a secco – nelle aree protette nazionali; 200 milioni di euro per il programma per la riduzione delle emissioni delle navi tramite l'utilizzo del gas naturale liquefatto (GNL); 50 milioni di euro per il potenziamento delle reti di ricarica presenti sul territorio nazionale per favorire la diffusione dei veicoli alimentati ad energia elettrica.
Contro lo schema di decreto ha votato il Pd, sostenendo che la limitatezza delle risorse assegnate al ministero dell'Ambiente evidenzia come le tematiche ambientali non siano considerate una priorità dall'attuale governo.