QUEL CHE C’È DA SAPERE
Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha presentato la seconda Relazione al parlamento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES), che aggiorna la previsione degli indicatori BES per il triennio in corso in base agli effetti dell’ultima legge di Bilancio. Il BES viene attualmente valutato attraverso dodici indicatori, individuati da un apposito Comitato come previsto della legge di riforma del bilancio dello Stato n. 163/2016, che afferiscono a otto dei dodici domini che l’Istat ha individuato per il suo Rapporto annuale sul BES, la cui edizione 2018 è stata pubblicata in dicembre. La Relazione del governo gioca un ruolo complementare a quello del Rapporto Istat, ponendosi in un’ottica di previsione e di analisi di impatto delle politiche, partendo proprio da dati e stime retrospettive di fonte Istat.
La relazione del governo riporta un elenco ristretto di misure, contenute nella legge di Bilancio 2019, giudicate rilevanti per i domini del benessere monitorati attraverso i dodici indicatori BES.
Per quanto riguarda il dominio “ambiente”, vengono monitorate le emissioni pro capite di CO2 e altri gas clima-alteranti provenienti da attività agricole, urbane e industriali, che secondo i dati Istat-Ispra sono state pari a 7,3 tonnellate per persona nel 2015 e a 7,2 tonnellate nei tre anni successivi. La previsione del governo è che scendano a 7,1 tonnellate nel 2019 e nel 2020 e a 7,0 nel 2021. I provvedimenti che giustificano l’attesa di questo miglioramento sono il rinnovo degli incentivi all’efficienza energetica, che generano impatti positivi anche in termini di investimento e di occupazione, e il meccanismo bonus-malus su auto elettriche e a combustione interna.