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2024-03-29 06:19

Sì, con emendamenti, del Parlamento europeo alla riforma del sistema ETS

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Il Parlamento europeo ha approvato la riduzione delle quote di emissione di gas serra disponibili sul mercato del carbonio dell'Ue (Emission Trading System - ETS), per riallineare la politica climatica europea agli obiettivi dell'accordo di Parigi. Gli eurodeputati hanno sostenuto la proposta della Commissione Ue, che traduce l'obiettivo di riduzione dei gas a effetto serra del 43%, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030 nell'ambito dell'ETS, in un fattore annuale di riduzione del tetto massimo di emissioni consentite del 2,2% a partire dal 2021, il che corrisponde a una riduzione supplementare di circa 556 milioni di tonnellate di biossido di carbonio nel periodo 2021-2030, rispetto all'attuale calo annuo dell'1,74%. Non è dunque passata la proposta più ambiziosa, che era stata adottata in commissione ambiente del Parlamento europeo lo scorso 15 dicembre, in cui si proponeva di ridurre il numero delle quote di emissioni del 2,4 % all'anno, e non del 2,2% come proposto dalla Commissione europea. Questo tasso di riduzione, comunque, resterà “sotto osservazione”, al fine di un possibile aumento al 2,4% dopo il 2024.

Il Parlamento europeo ha anche chiesto di raddoppiare la capacità della riserva stabilizzatrice del mercato di assorbire l'eccesso di crediti disponibili. Ciò consentirebbe di assorbire fino al 24% di crediti in eccesso venduti all’asta ogni anno, per i primi quattro anni. Negli emendamenti approvati dagli eurodeputati, si prevede che dal 1° gennaio 2021 siano ritirati 800 milioni di quote immesse nella riserva stabilizzatrice del mercato.

Nella proposta della Commissione Ue è prevista l’istituzione di due fondi finanziati dalla vendita all'asta delle quote ETS. Un fondo di ammodernamento, per aggiornare i sistemi energetici degli Stati membri, e un fondo di innovazione per il sostegno finanziario alle energie rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio, e per progetti di innovazione a basso tenore di carbonio.

Il Parlamento europeo ha proposto l’istituzione di un terzo fondo “per una transizione equa”, per mettere in comune i ricavi dell’asta allo scopo di promuovere la formazione e la rilocalizzazione della manodopera colpita dalla transizione dei posti di lavoro in un'economia “decarbonata”. In diversi emendamenti, il Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di attenzione e di tutela dei settori esposti al rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio o degli investimenti.

La proposta del Parlamento europeo è stata approvata con 379 voti a favore, 263 contrari e 57 astensioni. Ora saranno avviati i negoziati con la Presidenza maltese del Consiglio, al fine di raggiungere un accordo sul disegno di legge, che ritornerà poi al Parlamento europeo per la sua approvazione finale.