QUEL CHE C’È DA SAPERE
L'Aula del Senato ha approvato tre mozioni sull'adeguamento delle infrastrutture idriche e sui consorzi di bonifica, presentate da AP, M5S e Sel-SI. Le mozioni sottolineano diversi aspetti critici, come l'invecchiamento delle strutture, la mancanza di ristrutturazione e ammodernamenti, l'incompletezza di molti schemi idrici, la sempre più evidente difficoltà economica, finanziaria e operativa della maggior parte dei consorzi di bonifica, che sono soggetti attuatori di eventuali investimenti. Problemi esistono anche per quanto riguarda l’efficienza nell'uso delle risorse idriche, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, che permettano l’ottimizzazione del quoziente volume utilizzato-superficie irrigata, e gli ingenti consumi energetici causati da una scarsa attenzione all’efficienza energetica, in particolare per le reti caratterizzate da sollevamento meccanico delle acque.
A questi problemi si aggiunge la proliferazione di normative regionali, che ha comportato una dispersione delle risorse e sovrapposizioni delle funzioni esecutive tra differenti enti (Regioni, Province, Comuni, consorzi di bonifica, autorità di bacino), che ha compromesso l’efficacia degli interventi sulle reti idriche e sui sistemi di drenaggio, e la mitigazione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico.
Per questi motivi, le tre mozioni impegnano il governo su vari punti, tra cui:
- avviare un monitoraggio completo delle opere necessarie alla rete infrastrutturale idrica, segnalando in particolar modo le opere avviate ma non completate;
- garantire, per la cantierizzazione degli interventi, l'impiego immediato delle risorse disponibili nel piano irriguo nazionale, a cui si sono aggiunti i fondi comunitari del Fondo di coesione per circa 500 milioni di euro, portando le risorse disponibili per il periodo di programmazione 2014-2020 a circa 800 milioni di euro;
- integrare l'implementazione del risparmio idrico tra i criteri centrali degli interventi;
- procedere, nel rispetto delle competenze regionali, ad una riorganizzazione del sistema dei consorzi di bonifica, in modo da garantire gli strumenti utili al loro funzionamento e ad una piena valorizzazione del loro ruolo nella gestione delle risorse a livello locale;
- valutare la possibilità di elaborare, d'intesa con le Regioni, un piano per la realizzazione di piccoli invasi gestiti da consorzi di agricoltori.
- sollecitare le Regioni, per quanto di competenza e nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, affinché provvedano a un riordino normativo, che definisca le competenze dei vari enti operanti sul territorio e consenta ai soggetti attuatori della gestione, realizzazione e manutenzione di opere idriche e irrigue, un'efficiente bonifica per la difesa del suolo.