QUEL CHE C’È DA SAPERE
“Sull’efficienza energetica, nessuna dirà mai che ha qualcosa contro. Poi, però, bisogna interrogarsi sul perché, in Italia, di efficienza energetica se ne faccia molto meno di quella che si dovrebbe fare. Si tratta di trovare gli strumenti per rendere operative quelle cose che condividiamo tutti.” E’ quanto ha affermato il presidente dell’Enea, Federico Testa, in apertura dell’audizione sulla strategia dell’Ue in materia di riscaldamento e raffreddamento, svoltasi il 27 aprile davanti alle commissioni attività produttive e ambiente della Camera.
Secondo il presidente dell’Enea, “l’efficienza energetica ha alcuni problemi di replicabilità degli interventi e difficoltà da parte degli istituti finanziari ad erogare risorse sui progetti. Industria e privati hanno fatto qualcosa ma manca ancora tutto l’intervento sui condomini anni '50 e '60, che sono il grande problema che abbiamo in Italia, anche per i meccanismi tipici dei condomini. Bisogna individuare quali sono i motivi per cui finora non si è fatto e trovare il modo con cui affrontarli e risolverli”.
Secondo il presidente Testa, è fondamentale rendere fruibili i meccanismi finanziari a sostegno dell'efficientamento energetico, facendo in modo che gli interventi “siano collegati a dei precisi standard tecnici finora mai presi in esame, altrimenti la cosa non funziona. In tal senso sarebbe estremamente importante, per fluidificare questi processi, inserire all'interno dei meccanismi una sorta di certificazione di affidabilità del progetto e dei risultati che si ottengono da esso. Una sorta di «bollinatura» da parte di soggetti pubblici a questo titolati, che possono essere l’Enea ma anche le università o il Gse. Questo, soprattutto, se si accede a fondi pubblici, perché questo renderebbe «bancabili» i progetti. Altrimenti, anche se si fanno i fondi di garanzia, se il soggetto che chiede le risorse non è «bancabile» di suo, le banche i soldi non li danno lo stesso. Quindi, bisogna concentrarsi su questo aspetto e trovare le vie, anche legislative, per venirne fuori, perché se non le troviamo, resta come adesso: tutti diciamo che l’efficienza energetica bisogna farla ma alla fine i soldi non arrivano”.