Siamo sempre stati convinti dell’importanza dell’informazione. Non tanto perché pensiamo che una corretta informazione sia sufficiente a verificare le proprie opinioni ed eventualmente a cambiarle. I convincimenti sono radicati in noi fin da tenera età, dalla famiglia, dalla religione, dalla scuola, dalla pubblicistica, dai partiti, dalla propaganda, dalle istituzioni, dai gruppi sociali. Il ruolo della percezione è rilevante, la semplicizzazione oggi in voga rende difficile la trasmissione di informazioni e concetti complessi. Ma siamo convinti che il crescere dell’informazione porti al crescere delle conoscenze e che l’integrarsi delle conoscenze nel tempo siano tra le strade maestre per mirare ad obiettivi di protezione dell’ambiente, di buon governo per la sostenibilità, sulla base della conoscenza, superando i catastrofismi e i negazionismi, impiegando correttamente la scienza e le tecnologie e costruendo soluzioni concrete per una realtà che non è semplicemente in bianco e nero.
In questo quadro, continuiamo a ritenere che la parola scritta, i libri possano giocare un ruolo fondamentale, perché strumenti in grado di fornire un’informazione o descrivere una situazione in modo adeguato. Sì, i libri, stampati ed e-book, lunghi o brevi, di divulgazione o per specialisti, distillati dopo lunghe riflessioni o instant-book, più o meno comprensibili, con cui – si noti bene - siamo o meno d’accordo. La conoscenza passa anche per quello su cui non si è d’accordo, per le informazioni sul pensiero dell’avversario, per una realtà multi-fattoriale.
Una cosa in particolare ci spinge: la sensazione che certi libri, certi tipi di libri, con certi contenuti, non siano spesso noti al grande pubblico, non sia neanche noto che siano stati pubblicati. E non alludiamo solo ai libri sull’ambiente o ai difficili testi filosofici ma, ad esempio, a quelli con contenuti di analisi o di tipo
scientifico-tecnico. Molti poi, addirittura, non vengono tradotti. Si tratta dei libri “orfani”, in un mercato relativamente piccolo come quello italianofono, ma che è comunque auspicabile che vengano letti e meditati anche da minoranze. E’ il prezzo che si paga per appartenere ad una comunità che parla una lingua bellissima e culturalmente importantissima, ma che ha comportato, almeno fino ad oggi, la quasi obbligatorietà della traduzione.
Non abbiamo pretese di completezza e neanche di correttezza. Cominciamo solo dal segnalare qualche libro. E vi chiediamo aiuto. Mandateci segnalazioni o anche recensioni. Non ci impegniamo a pubblicare le recensioni, ma certamente a compulsarle.
RECENSIONE
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