QUEL CHE C’È DA SAPERE
In base al decreto legislativo n. 28 del 2011, entro il 29 giugno 2011 il ministro dello Sviluppo economico, d’intesa con i ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, avrebbe dovuto adottare un decreto con cui stabilire “le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, ovvero sonde geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici”, e individuare i casi in cui si applica la procedura abilitativa semplificata. A tutt’oggi il decreto non è stato ancora emanato e la questione è stata oggetto di un’interrogazione, primo firmatario il senatore Francesco Scalia (Pd), in cui si sottolinea come “l'emanazione di tale provvedimento favorirebbe l'efficienza ed il risparmio energetico, oltreché lo sviluppo e il riordino normativo degli impianti geotermici a bassa entalpia, ovvero impianti di climatizzazione degli edifici che sfruttano lo scambio termico con il sottosuolo superficiale per mezzo di una pompa di calore”.
Alla domanda se i tre ministri responsabili della questione intendessero “attivarsi e in che tempi, affinché la citata disciplina venga emanata secondo i più alti standard tecnologici esistenti, al fine di favorire l'efficienza energetica e la salvaguardia dell'ambiente”, ha risposto il sottosegretario per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, dichiarando che il ministro per lo Sviluppo economico “ha istituito un gruppo di lavoro che ha delineato un testo base per lo schema di decreto”. Il rappresentante del governo ha aggiunto che, per “rispondere ai più alti standard tecnologici esistenti, si è esaminata nel dettaglio la rispondenza, rispetto alle finalità del decreto, della normativa tecnica elaborata dall’UNI, l’Ente italiano di normazione, nella quale, in particolare, vengono definiti i criteri per l'installazione, il dimensionamento e la progettazione dei sistemi geotermici a pompa di calore, oltre che i requisiti ambientali. Come sottolineato nell'interrogazione, il decreto costituisce inoltre l’occasione per procedere al riordino normativo sugli impianti geotermici a bassa entalpia: si è reso, quindi, necessario il confronto con i provvedimenti già emanati in materia dalle Regioni e dalle Provincie autonome”.
Lo schema di decreto, ha affermato il sottosegretario, “già predisposto nelle sue linee principali, potrà essere adottato in tempi brevi”.
Nel dichiararsi soddisfatto della risposta del governo, il senatore Scalia ha sottolineato come, “nell'incentivare l'utilizzo delle fonti rinnovabili, sia auspicabile ricorrere alla semplificazione dei procedimenti, piuttosto che limitarsi a incentivi di natura economica, destinati a gravare sulle bollette elettriche”.