QUEL CHE C’È DA SAPERE
Alla commissione ambiente della Camera dei deputati prosegue il braccio di ferro tra Pd e governo sulla carbon tax, nell’ambito della discussione di una proposta di risoluzione unitaria sui criteri di assegnazione dei proventi delle aste per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra.
Il sottosegretario per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha presentato una proposta di riformulazione del testo unitario formulato in commissione. Nel testo della commissione, si affermava che “in generale il sistema EU-ETS ha mostrato forti limiti nel suo funzionamento e in particolare non ha portato alla formazione di un effettivo prezzo per il carbonio in grado di orientare efficacemente gli investimenti delle imprese presso attività a bassissime emissioni di carbonio; rimane la necessità di verificare con grande attenzione l’efficacia della riforma in corso del sistema EU-ETS e l’opportunità di esaminare e definire un sistema di carbon tax”. Conseguentemente a questa premessa, si prevedeva di impegnare il governo ad “adoperarsi in sede europea per rafforzare le misure di riforma del sistema EU-ETS al fine di renderne efficace il funzionamento complessivo e a promuovere la definizione nelle sedi opportune di misure fiscali di tassazione del carbonio in modo da costruire un sistema di regole e disincentivi economici coerente e stabile nel tempo, che consenta di rendere onerose le attività economiche che comportano consistenti emissioni di gas serra, in modo da indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio”.
La riformulazione proposta dal governo, invece, nelle premesse mantiene le considerazioni sui limiti del sistema EU-ETS ma nel dispositivo, invece di impegnare il governo a “promuovere la definizione nelle sedi opportune di misure fiscali di tassazione del carbonio in modo da costruire un sistema di regole e disincentivi economici coerente e stabile nel tempo, che consenta di rendere onerose le attività economiche che comportano consistenti emissioni di gas serra, in modo da indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio”, si limita a impegnare il governo ad adoperarsi nell’ambito della riforma del sistema EU-ETS “in modo da indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso tecnologie e attività economiche a bassissime emissioni di carbonio”.
Il governo ha presentato la sua proposta di riformulazione della risoluzione unitaria mentre a Parigi era in corso la Conferenza Cop21 sul clima e, di fronte alle critiche del Pd, si è deciso di rinviare la discussione a dopo la Conferenza, per attenderne gli esiti.